Piatti plastica e bicchieri: divieto d’uso dal 2021, la normativa Ue

Pubblicato il 24 Dicembre 2018 alle 15:54 Autore: Guglielmo Sano
Piatti plastica e bicchieri: divieto d'uso dal 2021, la normativa Ue
Piatti plastica e bicchieri: divieto d’uso dal 2021, la normativa Ue

Mercoledì 19 dicembre il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno raggiunto, dopo un negoziato lungo più di 12 ore, un accordo sul taglio della produzione degli oggetti monouso in plastica. Quindi, in base alla proposta presentata a maggio dalla Commissione Ue, a partire dal 2021, saranno messi al bando molti prodotti di uso quotidiano ma la cui diffusione appare ormai insostenibile dal punto di vista della tutela dell’ambiente.

Piatti plastica e bicchieri: i prodotti vietati

Allora, tra tre anni scatterà il divieto di produzione di alcuni oggetti usa e getta in plastica; ciò a meno che la costruzione non avvenga con materiali più ecosostenibili.

Nello specifico, si tratta di “cannucce, cotton fioc, posate e stoviglie di plastica, bastoncini per mescolare le bevande e sorreggere i palloncini, le plastiche oxo-degradabili (cioè con additivi aggiunti che ne favoriscono la degradazione in frammenti molto piccoli, i quali, però, non sembrano scomparire più facilmente), e contenitori per cibo e tazze in polistirene espanso (quelli dei fast food, ndr)”.

Alcune deroghe verranno concesse per quanto riguarda la produzione di contenitori per bevande dato che andrà a essere modificata anche la normativa riguardante tappi e coperti; questi saranno ammessi solo se restano attaccati al contenitore. Inoltre, entro il 2025, gli stati membri dovranno sviluppare degli accorgimenti per la raccolta del 90% dei contenitori di plastica monouso (per esempio, sistemi di cauzione-deposito).

Piatti plastica e bicchieri: ridurre la plastica

Secondo alcuni studi, questi prodotti costituiscono il 70% di tutti i rifiuti galleggianti. Un’altra statistica interessante: solo i bastoncini per la pulizia delle orecchie costituiscono il 9% dei rifiuti sulle spiagge italiane; d’altra parte, in Italia – almeno quelli non biodegradabili e compostabili – saranno vietati dal primo gennaio 2019. Detto ciò, le nuove misure oltre a tutelare l’ambiente sono rivolte a far risparmiare gli Stati; le stime parlano di ben 22 miliardi di euro che andrebbero in misure di contrasto all’inquinamento marino da qui al 2030.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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