Assegno sociale 2019: aumento età pensionabile e beneficiari. Nota Inps

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:23 Autore: Giuseppe Spadaro

Assegno sociale 2019, l’Inps illustra l’innalzamento dei requisiti anagrafici dovuto all’adeguamento degli stessi all’incremento della speranza di vita

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Assegno sociale 2019: aumento età pensionabile e beneficiari. Nota Inps

 

Pensione sociale Inps, la circolare per il 2019


Novità in arrivo relativamente all’ assegno sociale 2019. Ricordiamo che si tratta di una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Dal 1° gennaio 1996, l’ assegno sociale ha sostituito la pensione sociale.

L’ assegno sociale è rivolto ai cittadini italiani, agli stranieri comunitari iscritti all’ anagrafe del comune di residenza e ai cittadini extracomunitari/rifugiati/titolari di protezione sussidiaria con permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. A definire la platea di beneficiari sono le fasce di reddito. E il fattore anagrafico è proprio uno dei punti di cui si parla nel messaggio Inps n. 4570 del 6 dicembre 2018.

Assegno sociale 2019, come cambiano i requisiti anagrafici

Dal 1° gennaio 2018 per ottenere l’ assegno sociale l’ età minima prevista è pari a 66 anni e 7 mesi. Dal 1° gennaio 2019 il requisito minimo previsto sarà pari a 67 anni. La soglia di età sarà dunque soggetta ad un innalzamento dei requisiti anagrafici. E si tratta dell’ ennesimo scatto. Quest’ ultimo sarà l’ effetto dell’adeguamento dei requisiti all’ incremento della speranza di vita con decorrenza 2019, stabilendo appunto l’ innalzamento di 5 mesi.

Assegno sociale 2019, come sono cambiati sinora le soglie minime di età

In precedenza erano già cambiati più volte i requisiti anagrafici per poter richiedere l’ assegno sociale. Infatti dai 65 anni, prima del 2013, si è passati dal 1° gennaio 2013 ai 65 anni e 3 mesi. Nel 2016 si è passati poi a 65 anni e 7 mesi. E nel 2018 ai 66 anni e 7 mesi che a breve si tramuteranno nei 67 anni.

Assegno sociale 2019, conseguenze dell’ innalzamento dei requisiti part I

Di conseguenza, a partire dal 1° gennaio 2019, il requisito anagrafico minimo previsto per il conseguimento dell’assegno sociale sostitutivo della pensione d’inabilità civile e dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali nonché dell’assegno sociale sostitutivo della pensione non reversibile ai sordi è innalzato di 5 mesi e, pertanto. Perciò l’ età richiesta per poter accedere alle prestazioni in oggetto sarà pari a 67 anni rispetto ai 66 anni e 7 mesi previsti per il 2018.

Per effetto del suddetto innalzamento del requisito anagrafico, a decorrere dal 1° gennaio 2019, la pensione d’inabilità civile e l’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali, nonché la pensione non reversibile ai sordi saranno concesse, a seguito del riconoscimento del requisito sanitario e sussistendo le altre condizioni socio-economiche previste, ai soggetti d’età non inferiore al diciottesimo anno e fino al compimento del sessantasettesimo.

Assegno sociale 2019, conseguenze dell’ innalzamento dei requisiti part II

Inoltre nella nota Inps si sottolinea che “ coloro i quali compiono l’età prevista dalla normativa attualmente vigente (66 anni e 7 mesi) entro il 31 dicembre 2018, a prescindere dalla data di presentazione dell’istanza di assegno sociale, sono da considerare “ultrasessantacinquenni”.

Ne consegue che tali soggetti:

  1. qualora presentino la domanda di assegno sociale successivamente al 1° gennaio 2019, saranno ritenuti titolari del requisito anagrafico pur non avendo ancora compiuto i 67 anni previsti a partire dal 2019;
  2. qualora richiedano il riconoscimento dell’invalidità civile nel corso del 2019 prima di avere compiuto 67 anni, in caso di accoglimento della domanda conseguiranno comunque la condizione di invalidi “ultrasessantacinquenni”, per cui sarà preclusa la possibilità di richiedere la pensione di inabilità o l’assegno mensile di assistenza di cui agli articoli 12 e 13 della legge 30 marzo 1971, n. 118, nonché la pensione ai sordi di cui all’articolo 1 della legge 26 maggio 1970, n. 381″.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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