La grande truffa della Social Card

Pubblicato il 19 Dicembre 2008 alle 08:01 Autore: Redazione
Il politico Giulio Tremonti

Ed alla fine la tanto discussa, vituperata, apprezzata, lodata, biasimata, Social Card è arrivata ad una sua formulazione definitiva. Finalmente abbiamo scoperto quali saranno i benefici di questa “Carta dei Poveri” (chiamiamo le cose col loro nome, per favore).

Si parlava di 40 euro mensili, o meglio, com’è più corretto dire, 80 bimestrali. Infatti, come ha scritto Panorama, a partire dalla sua attivazione, ogni due mesi la pubblica amministrazione controllerà lo status dei beneficiari, se ne avranno ancora diritto (nel caso così non fosse, ovviamente, scatterebbe giustamente la disattivazione), e ricaricheranno questa carta prepagata fino a ritornare a “quota 80 euro”. Fin qui tutto chiaro. Ma erano cose già note, perché tornarci sopra? Perché ieri, finalmente, s’è scoperto nello specifico come sararanno erogati i benefit mediante questa tessera prepagata. In breve:

I beneficiari della carta, recandosi nei punti vendita convenzionati, riceveranno uno sconto del 5% sulla spesa fatta utilizzando la tessera. Lo sconto sara’ cumulabile con le altre iniziative promozionali o sconti applicati dai negozi e potra’ essere riconosciuto direttamente sul conto finale di spesa, oppure mediante buoni utilizzabili per i successivi acquisti.

Giulio Tremonti e la Social Card

Molto bene. Si parla dunque di sconti del 5%, cumulabili con eventuali altre offerte. Fantastico, si potrebbe dire. Sì, effettivamente si potrebbe dire così. Ma, per così dire, facciamo un passo indietro, ed andiamo a vedere chi saranno i beneficiari di questa “Carta dei Poveri”. Andiamo così a scoprire che

Hanno diritto alla carta acquisti i cittadini over 65 con una pensione fino a 6.000 euro l’anno o con un’età superiore a 70 anni e una pensione fino a 8.000 euro. Nel complesso il nucleo familiare deve avere un isee fino a 6.000 euro. Gli altri requisiti sono: essere proprietari di una sola casa, di un solo autoveicolo e avere risparmi in banca o alla posta non superiori a 15.000 euro. Si stima che, in questi casi, la platea dei beneficiari sia di 1 milione di persone. Possono ottenere la carta anche le famiglie con figli sotto i tre anni, un reddito Isee fino a 6.000 euro, con meno di 15.000 euro di risparmi, proprietari di una sola casa di abitazione, proprietari al massimo di due auto, titolari di una sola utenza domestica, di una sola utenza non domestica e di due utenza del gas.

Ora, torniamo al 5% di sconti. Bene. In base alla convenzione di cui sopra, quanto si deve spendere per poter sfruttare appieno la Carta? Beh, ovviamente sborsando una cifra tale per cui il 5% di questa sia pari a 40 euro. Il che, calcolatrice alla mano, vuol dire 800 euro al mese di spesa. Il che all’anno vuol dire 9.600 euro. Al che, la domanda sorge spontanea: come fa un pensionato con un reddito annuo fino a 6.000 euro a spenderne 9.600? _____________________________

E’ stato fatto notare, che, per fortuna, i vantaggi forniti dalla Carta sono in realtà applicati in maniera diversa. Ovvero, i 40 euro mensili saranno “spendibili” in toto in qualunque caso, in quanto “scalabili” su qualunque spesa compiuta nei negozi convenzionati, e che il 5% dunque sarà un surplus rispetto alle 40 euro già previste. Mi tocca dunque ammettere d’aver preso un abbaglio: devo dire che, in questo caso, son ben felice di trovarmi in errore, e che le cose vadano in maniera differente (anzi, migliore) rispetto a quanto detto qui sopra. Mi scuso dunque per l’errore compiuto. D’altra parte, sbagliando s’impara. O no?

L'autore: Redazione

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