Ballarò minuto per minuto 17/04/2012 [diretta]

Pubblicato il 17 Aprile 2012 alle 20:32 Autore: Redazione
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Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Nello studio del martedì sera di Giovanni Floris ci sarà un ospite d’onore: il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. A lui il compito di unire gli ospiti da potenziali divergenze.

Il governo invece sarà rappresentato dal responsabile dei dicastero della sanità Renato Balduzzi. Anche per lui un esordio a Ballarò. Per la politica invece ci saranno il governatore della regione Piemonte Roberto Cota in rappresentanza della Lega Nord e il presidente dei deputati di Fli Benedetto Della Vedova.

Chiudono il cerchio il filosofo Dario Antiseri, il segretario confederale della Cisl Anna Maria Furlan, l’economista Alberto Quadrio Curzio, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini.

E’ previsto anche un servizio con domande a Roberto Benigni e a Woody Allen, che interverranno “su partiti e tasse”.

Immancabili anche questa settimana le rubriche dedicate ai sondaggi di Nando Pagnoncelli e alla satira di Maurizio Crozza.

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21.07 Inizia la puntata! Giovanni Floris subito parla delle stime del governo nel Def che verrà discusso domani in consiglio dei ministri. Pressione fiscale in salita, debito pubblico che aumenta e stime di crescita che peggiorano. Allegria. Quelli a pagare di più questa situazione, secondo il settimanale l’Espresso, sono i pensionati e i proprietari di casa. Nel frattempo, e queste belle notizie vengono sempre date attraverso cartelli, la politica brulica di scandali di carattere finanziario.

21.11 Parte un servizio sulla Francia. E si gioca sul fatto che, lo dicono gli orologi, oltralpe sono i politici a non fidarsi dei cittadini e non viceversa. Collegamento poi con Ilaria Giovannini davanti a Palazzo Chigi dove si sta tenendo un vertice di maggioranza con i ministri quasi al gran completo. Probabilmente stanno cenando. Poi Floris presenta gli ospiti. Una sorpresa: Giuliano Poletti presidente di LegaCoop. Quadrio Curzio in collegamento. Ora pubblicità, poi Crozza.

21.19 Parte Crozza! “Un comico genovese si aggira e terrorizza i partiti. No, non è Claudio Scajola, comico a suo insaputa”. Grave errore, Crozza! Scajola è di Imperia. Beppe Grillo è metà un Gabibbo. Ma nel 2004 alle elezioni europee il vice-Gabibbo di Striscia la Notizia sostenne  il Partito della Bellezza di La Malfa e Sgarbi!

21.26 Insomma, oggi Maurizio Crozza scivola un tantino nell’ovvio e commette addirittura qualche imperdonabile errore politico. Nonostante tutto in studio si ride. E non servono troppe formalità. Parte poi un malinconico e a tratti crepuscolare servizio che analizza lo spinoso tema dei rimborsi elettorale. Sopratutto si analizza quanti soldi ha preso negli ultimi 18 anni la Lega Nord. Come sottofondo si sente la colonna sonora di “Goodbye Lenin”.

21.32 Il giochetto per Michele Ainis consiste nel cacciare via il tesoriere ma tenersi il tesoro. Sembra quasi una saga piratesca. Alessandro Poggi prova a telefonare a Luigi Lusi. Si reca a Genzano dove un’anziana signora ricorda al cronista che “questo Lusi probabilmente è arrivato dopo, qui siamo tutti vicini da trent’anni”. Entrando nel bosco Poggi incontra un cinghiale e finalmente riesce ad affacciarsi sul lago, al lato opposto rispetto alla villa dell’ex tesoriere. Sembra una scena de “L’uomo de l’ombra” di Roman Polanski.

21.37 Floris chiede a Renato Balduzzi se pensava da tecnico di fare i conti anche con questo aspetto della politica. Il ministro cita l’articolo 49 della Costituzione evidenziando come in nessun altro paese al mondo ci sia un riferimento costituzionale così forte ai partiti. In ogni caso ci sono anche politici di valore che il ministro ha imparato ad apprezzare in questi mesi. Per quanto riguarda la Lombardia le vicende giudiziarie sono tristi ma la sanità funziona bene sin dai tempi dei lazzaretti manzoniani. Il rapporto pubblico-privato in Lombardia vanno messi meglio a punto perché altrimenti il rapporto ha aspetti perversi.

21.42 Massimo Giannini evidenzia una vecchia morale: un tempo si rubava per il partito, almeno per una causa. Ora per se stessi. L’indignazione popolare non può che aumentare. Segnalare le incongruenza del nuovo disegno di legge non è sinonimo di antipolitica ma di denuncia alla cattiva politica.

21.47 Per Dario Antiseri i soldi devono ricevere soldi. Ma non così tanti. Il rischio di favorire solo i ricchi non può scontrarsi col rischio di illeciti amministrativi legati ai rimborsi. In ogni caso il Parlamento deve considerare che bisogna legiferare per tutti e non solo per i “politici”. Interviene Roberto Cota con alle spalle, tra il pubblico, l’onnipresente onorevole Buonanno. Floris gli chiede se il governatore piemontese sapesse di oro e diamanti. L’esponente replica che la pulizia sta funzionano e che i soldi recuperati andranno alla sedi. Bossi senior e junior si sono dimessi, Penati sta ancor lì.

21.51 Floris chiede al vicedirettore di Repubblica quanto hanno influito le dimissioni di Bossi sull’elettorato: Giannini come usanza ricorda i cappi del Carroccio in Parlamento nel ’92. Poi evidenzia come la verginità non si recupera con passi indietro di questo tipo. Cota giura che Bossi è al di fuori. Si vede da come vive. Il pubblico rumoreggia sentendosi dire che qualcuno lo ha raggirato.

21.54 Tocca a Benedetto Della Vedova interrogato sulle rate (ma non poteva fargli una domanda sulla Lega? E’ pur sempre un ex candidato al Parlamento del Nord). Secondo il capogruppo di Fli le quote per i partiti vanno dimezzate. Alle spalle dell’ex radicale, tra il pubblico, spicca il capo ufficio legislativo di Futuro e Libertà Carmelo Palma. Ex riformatore liberale, intravisto da un nostro redattore ieri mattina nei pressi di via Sistina a Roma. Parte poi un servizio sui network stranieri e su come vedono l’Italia. Poi parte il primo stacco pubblicitario.

22.01 Parte intervista al duo Allen-Benigni: il toscano cita Floris accanto ad un attonito Woody Allen. Anche il regista newyorhcese sente a quanto pare la mancanza di Emilio Fede. Per Allen lo stile di Berlusconi era teatrale. Ora gli americani vedono un premier più sobrio e tranquillo. Speriamo risolva i problemi economici più risoluto.

22.06 Intervista tragicomica: Benigni saluta Floris e dichiara di non sapere quanto pagherà di Imu. Propone Allen capo del governo che a sua volta dichiara di non essere predisposto per questo genere di lavoro. L’avevamo capito sin dai tempi de “Il Dormiglione” (le sprezzanti battute su Nixon) e in “Bananas” quando ordine al bar un milione di panini per i ribelli dell’isolotto.

22.11 Dopo Woody Allen…Benedetto Della Vedova. Scandaloso che Belsito fosse sottosegretario alla semplificazione normativa. Cota ricita Penati e le sue dimissioni mancate. L’ex “numero due della segreteria di Bersani”. Interviene Quadrio Curzio che stempera gli animi sul debito pubblico: se è cosi alto poco male se aumenta ancora del 3%. Parte servizio sui mezzi pubblici, quanto mai prediletti da cittadini dopo l’aumento della benzina.

22.20 Interviene la Furlan che contesta il rispetto, per quanto quanto riguarda questo governo, dei principi di equità. Poi viene interrogata da Giovanni Floris sulla riforma del catasto. Abbastanza noiosa come discussione. Ne approfittiamo per pubblicare la nostra nota di colore.

Nota di colore: il padrone di casa Giovanni Floris rinunia nuovamente al classico gessato, rimpiazzato da una giacca nera su camicia bianca cravatta rossa. Il Ministro della Salute Renato Balduzzi indossa una giacca nera su camicia bianca ed una cravatta nera con pallini bianchi, abbigliamento che differisce da quello di Massimo Giannini soloper il colore della cravatta, blu nel caso di quest’ultimo. Cravatta verde d’ordinanza per il Leghista Roberto Cota,cravatta blu con strisce giallo-rosseper Benedetto Della Vedova, su camicia bianca e giacca blu scura. Abbigliamento abbastanza classico sia per Dario Antiseri che per Alberto Quadrio Curzio, ma anche per Poletti. Abbigliamento bianco per Anna Maria Furlan, unica donna presente tra gli ospiti.

22.28 Renato Balduzzi è interrogato in materia di impresa e sul SalvaItalia. Floris in maniera velata contesta il fatto che non è stato istituito il fonda taglia-tasse. Giuliano Poletti di fatto fa l’overture ad un servizio in cui si parla del costo dell’energia e di quanto costi di più per un’impresa. Poi dicono che c’è la crisi…

22.37 Per Roberto Cota parte di alcuni aggravi subiti in questa crisi sono responsabilità diretta del governo Monti. Il paese non raggiungerà il pareggio di bilancio nel 2017. E questo perché l’esecutivo pensa solo alla tassazione. Cita Ricolfi, cosa frequenta per i politici piemontesi. In Piemonte invece per esempio si punta sugli incentivi fiscali. Ci ha provato anche il governo, segnala Balduzzi. I dati dicono il contrario, replica il governatore.

22.44 La politica è così radicalmente sbagliata forse perché anziché gli interessi del nostro sistema produttivo il governo pensa solo ad altri interessi. Della Vedova segnala che al governo negli ultimi dieci anni c’è stato anche il partito di Cota: non è singolare che lo stesso esponente leghista contesti i dati sulla crescita. Tra l’altro Quadrio Curzio ha segnalato come i drammatici dati di oggi sarebbero potuti essere molto peggiori. Parte poi un servizio sulla sede distaccata del Miur all’Eur. Costi alti.

22.50 Dario Antiseri rimarca che come esiste buona e cattiva politica esiste anche buono e cattivo stato. La Finlandia investendo molto sulla scuola ha creato un circolo virtuoso. Esempi ungro-finnici. Ultimo stacco pubblicitario prima del gran finale.

23.00 Si riparte subito con i dati di Pagnoncelli. Il Movimento Cinque Stelle al 7.5% consente al movimento di Beppe Grillo addirittura di superare Sel. Per gli italiani il governo Monti sta operando bene sopratutto per quanto riguarda il fisco. Sul lavoro invece si poteva fare di più. Gli italiani risparmiano sopratutto per quanto riguarda il settore del fuori casa (ristoranti, vacanze ecc…).

23.06 La ricetta ABC sui finanziamenti pubblici ai partiti è considerata non soddisfaccente dal 72% degli intervistati. Alla luce di questi dati Massimo Giannini parafrasando Berlinguer sul golpe in Polonia afferma che il governo “ha perso la sua spinta propulsiva per quanto riguarda gli indici di popolarità”. Comunque non sono previsti scossoni. Questo perchè i partiti sono ancora troppo impopolari. E di conseguenza non gli conviene agire. La scadenza naturale della legislatura sarà quasi certa. Casomai bisogna aprire un dibattito su cosa fare subito dopo per quanto riguarda i contenuti politici.

23.15 Quadrio Curzio tiene una lunga disamina sulla situazione economica per fare concorrenza al direttore di Affari&Finanza di Repubblica Massimo Giannini. Poi ci si ricollega con Palazzo Chigi. Si parla di frequenza e questo fa adirare il pragmatico Poletti. La Furlan evidenzia come l’emergenza sia il lavoro. Siamo ai titoli di coda. Non del governo, ma del programma.

Parte il solito “alè”.

Dopotutto, domani è un altro giorno.

 

Ed ecco le nostre pagelle:

BALDUZZI – 6,5 – Tecnico tra i tecnici, sobrio tra i sobri, il Ministro Balduzzi sa fare la propria parte.  SOBRIO.

DELLA VEDOVA – 5,5 – E’ preparato, ma non entra mai in partita. FUORI FORMA

COTA – 5 – Gli ultimi fatti sul fronte Leghista nngocano in so favore, lui un po’ si arrampica sugli specchi, un po’
gioca al contrattacco, ma non convincemaipiù di tanto. IN DIFESA

GIANNINI – 6,5 – Il suo solito stile un po’ scaciato lo aiuta e gli permette di fare la sua figura. SPIGLIATO

FURLAN – 5 – Confermiamo: i Sindacalisti a Ballarò non sfondano. Ma magari li candidano alle Regionali. SINDACALISTA

ANTISERI – 6,5 – Strappa applausi ed entra in sintonia col pubblico. Riesce a gestire bene gli argomenti. A TUTTO CAMPO

POLETTI – 6 – Non ha molto spazio, ma sa usare bene il poco che ha. TEMPISTA

QUARIO CURZIO – 6,5 – Il solito ospite esperto e preparato. ECONOMISTA

FLORIS – 6,5 – Tutto tranquillo per lui. TUTTO OK