Sulla definizione di Leadership. Prima puntata: La Lega Nord

Pubblicato il 17 Aprile 2012 alle 18:58 Autore: Gianluca Borrelli

Sulla definizione di Leadership. Prima puntata: La Lega Nord

 

Iniziamo con questo pezzo una nuova rubrica di Analisi e Cultura Politica. L’ambizione di questo sito non è solo di parlare di sondaggi ma anche quella di diffondere cultura politica, di dibattere, di analizzare e comprendere meglio le dinamiche di ciò che è davvero importante per la nostra comunità. Il primo argomento di cui ci accingiamo a parlare è la definizione di leadership. Chi è il leader di un partito? Che caratteristiche ha? Dopo una doverosa introduzione inizieremo col caso Bossi-Lega Nord ma parleremo successivamente di tutti i partiti principali dedicando ad ognuno di essi una puntata.

leadership

Tempo fa mi capitò di ascoltare una conversazione a proposito della politica e di che cosa significasse essere un leader di partito. Il leader secondo la definizione che ascoltai, e che mi sembrò molto convincente, era colui che era in grado di dare tutte le risposte relativamente all’azione politica del partito di cui è leader. Una dote di comunicazione e di sintesi almeno nelle risposte alle domande provenienti sia dall’interno che dall’esterno. I personaggi di secondo piano parlano di solito di uno o due argomenti che conoscono meglio ma soprattutto di cui sanno di essere autorizzati a parlare.
Invero molti personaggi di secondo piano a volte straparlano di argomenti di cui non tanto hanno scarsa conoscenza in generale, ma piuttosto sui quali non sono perfettamente in sintonia con il proprio partito.
Questo comporta semplicemente che non solo molte volte queste dichiarazioni vengono poi smentite dai fatti, ovvero non hanno alcun seguito operativo, ma che poi chi le ha pronunciate o prima o dopo perde quota o posizioni all’interno del partito stesso.
Quindi a meno che non si è colui il quale ha elaborato la linea politica su un particolare argomento, e si è quindi leader almeno relativamente a quell’argomento, difficilmente si riesce a dare risposte.
In questo la definizione sta più nei fatti e nelle conseguenze successive che nelle cariche formali.
Molte volte un “responsabile nominale” di un determinato argomento non sa e non decide proprio nulla, ma a decidere è qualcun altro meno noto.
Di solito quelli che hanno una carica senza aver il completo controllo della materia prima o poi questa carica la perdono.
C’è una doverosa eccezione a questo e non è una eccezione piccola, ma ci torneremo in una delle prossime puntate.

Chiarito questo punto se il leader è uno che sa dare molte risposte come si spiegano le posizioni di personaggi come Bossi e Rutelli che sembrano essere stati ignari di come venissero spesi i soldi nel loro partito?
E’ ovvio che anche il più grande leader non può sapere proprio tutto quello che succede, ma su come vengono investite le risorse di un partito beh non può non saperlo.
Volendo comunque dare credito alla loro versione dei fatti però a questo punto del ragionamento è chiaro che la loro leadership è a dir poco monca.
Come si può pensare di essere leader se non si controllano le risorse?
A cosa serve la strategia se non sai come vengono utilizzate le risorse che tu hai procurato?
Nei paesi anglosassoni usano dire “you can’t manage what you don’t measure” non puoi gestire quello che non misuri (o che non sei capace di misurare).
A questo possiamo aggiungere lo slogan di un vecchio spot “la potenza è nulla senza il controllo” e otteniamo che avere misura di ciò che accade e controllo della evoluzione degli eventi sono elementi indispensabili. Indispensabili ma come vedremo non sufficienti.

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L'autore: Gianluca Borrelli

Salernitano, ingegnere delle telecomunicazioni, da sempre appassionato di politica. Ha vissuto e lavorato per anni all'estero tra Irlanda e Inghilterra. Fondatore ed editore del «Termometro Politico».
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