Governo ultime notizie: Tria non si dimette dopo la Manovra 2019

Pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 12:51 Autore: Alessandro Faggiano
Governo ultime notizie: Giovanni Tria non si dimetterà dopo manovra 2019

 Governo ultime notizie: Tria non si dimette dopo la Manovra 2019

Sembra definitivamente chiusa la telenovela sul Ministro dell’Economia, Giovanni Tria. L’esperto professore ha assicurato che non rassegnerà le dimissioni in conseguenza dei contrasti con il vice-premier pentastellato, Luigi Di Maio.

Nella giornata di ieri, si è celebrato un fondamentale Consiglio dei Ministri, durato oltre tre ore, in cui si è parlato degli ultimi dettagli del decreto fiscale e della legge di bilancio. Quest’ultima verrà analizzata anche dai tecnici di Bruxelles, i quali invieranno un rapporto ed eventuali raccomandazioni.

Governo ultime notizie: confermata riforma delle pensioni da febbraio; reddito di cittadinanza da aprile

Confermate le misure di punta del primo documento di economia e finanza. Dentro la riforma delle pensioni – con quota 100 e relativo superamento della Fornero -, flat tax (limitata ancora a poche categorie) e reddito di cittadinanza. Quest’ultima – manovra chiave del M5S – vedrà la luce ad aprile inoltrato: le pressioni derivate dai mercati sembrano aver spinto l’esecutivo gialloverde ad andarci cauti, aspettando tempi più propizi per l’esecuzione di manovre espansive.

Ricordiamo che lo stesso Luigi Di Maio asserì di non avere fretta e che, in ogni caso, il panorama continentale (con buona probabilità) cambierà radicalmente dopo le elezioni europee del 2019. Pertanto, un clima favorevole propizierebbe una manovra dall’alto costo economico e che, tendenzialmente, può spaventare gli investitori.

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Governo ultime notizie: Tria rimane. Ora, il nodo della discordia è la “pace fiscale”

In quest’ultimo CdM, si è notata l’assenza di Luigi Di Maio – il quale ha preferito inviare due emissari, tra cui il fidatissimo Riccardo Fraccaro, responsabile per i rapporti con il Parlamento -. Il nodo gordiano risiede nella forma d’attuazione della pace fiscale. Una forma che richiama quella del condono fiscale e che avrebbe creato una forte tensione tra i due leader, Di Maio e Salvini.

Terminato il tormentone Tria, si apre lo scenario incerto della pace fiscale.

Il Ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato: “Sono convinto che ci sia bisogno di un nuovo rapporto tra italiani ed Equitalia: gli evasori totali, quelli che non hanno mai compilato la dichiarazione dei redditi, per me devono marcire in galera fino alla fine dei loro giorni, mentre l’artigiano, il piccolo imprenditore o il commerciante che sono schiavi di una cartella da 40 mila euro da una vita deve poter tornare a vivere. E’ quella la cartella che va stracciata”. Parole che lascerebbero intendere una divisione netta tra i grandi evasori (e aventi in dote un capitale occulto in paradisi fiscali) rispetto ai piccoli evasori, nonché morosi. La partita sulla pace fiscale, però, è ancora lunga, e rimarrà tema di dibattito e frizione tra i due partiti di governo.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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