Bestemmiare è reato: multa fino a 309 euro, quando scatta

Pubblicato il 13 Settembre 2018 alle 11:18 Autore: Laura Segatti
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Bestemmiare è reato: multa fino a 309 euro, quando scatta

Oggi, secondo la legge italiana, bestemmiare non è più un illecito penale ma bensì amministrativo. Chi offende o oltraggia Dio in pubblico rischia una multa da 51 fino a 309 euro. Quindi, chi oltraggia la divinità incorre nella sanzione, mentre per chi menziona la Madonna o i santi non è prevista alcuna pena.

In Italia bestemmiare la Madonna non è sanzionabile dato che non è vista come una divinità e quindi il suo oltraggio non è, formalmente, una bestemmia. Non vengono considerati divinità neanche i profeti e i santi: quindi prendersela con loro non porta a nessuna sanzione amministrativa.

La bestemmia in pubblico corrispondeva ad un reato oltre ad un comportamento deprecabile e connotato da un elevato disvalore sociale. Come sappiamo la gravità dell’illecito ha gradualmente perso valore nell’ordinamento giuridico.

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Bestemmiare è reato, ma è depenalizzato dal 1999

Dopo l’entrata in vigore del decreto legge 205/1999 con l’articolo 57, la bestemmia è stata depenalizzata. Da quel momento in poi l’illecito è passato dal piano penale a quello amministrativo.

Oggi l’articolo 724 del codice di procedura penale che regolamenta la bestemmia definisce che “chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti”.

Bestemmiare è reato: c’è la sentenza della corte costituzionale

Tuttavia, l’articolo 724 ha raccolto dissensi. Infatti nella sentenza numero 440 del 18 ottobre 1995, la Corte costituzionale ha eliminato ogni riferimento al cattolicesimo, dichiarando incostituzionale l’articolo 724 del codice penale nella parte in cui diceva che “sarebbe stato punita la bestemmia contro la Divinità, i Simboli o le Persone venerate nella religione dello Stato“.

Tutto ciò è stato seguito da una rottura della connessione con la religione dello Stato e il riferimento a Simboli o Persone venerate, raccogliendo il tutto nella singola Divinità.

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