Economia Italia, cala la disoccupazione, specie quella giovanile, ai livelli del 2011

Pubblicato il 31 Agosto 2018 alle 12:43 Autore: Gianni Balduzzi
economia italia

Economia Italia, cala la disoccupazione, specie quella giovanile, ai livelli del 2011

Notizie piuttosto positive dagli ultimi aggiornamenti ISTAT sull’occupazione e il mondo del lavoro.

La disoccupazione ha toccato a luglio un nuovo minimo, è attualmente al 10,4%, in calo del 0,4% rispetto a giugno.

Siamo tornati ai livelli del marzo 2012 quando era ancora in crescita. Dai massimi del 13,1% toccati nel novembre 2014 vi è stato un miglioramento del 2,7%.

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Si tratta prevalentemente degli effetti di un aumento dell’occupazione. A differenza di quanto accadeva in alcune fasi del nostro sviluppo, nei decenni scorsi, quando gli inattivi aumentavano e provocavano un calo o una stabilità del tasso di disoccupazione in realtà artificiale, perchè avveniva anche in presenza di meno occupati. Di fatto si smetteva di cercare lavoro.

Ora è il contrario. In questi anni gli inattivi sono calati di circa 1,8 milioni. Tra fine 2010 e inizio 2011 erano quasi 15 milioni oggi sono 13,2.

In parte i nuovi attivi hanno riempito le schiere di disoccupati, in parte hanno però trovato lavoro.

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L’occupazione ha toccato il record di ogni tempo a maggio, con 23 milioni e 361 mila lavoratori, calati di circa 70 mila unità a luglio.

Possiamo anche dire che se gli inattivi fossero rimasti quanti erano prima la disoccupazione sarebbe stata ancora più bassa.

Economia Italia, i dati migliori riguardano i giovani

Il record di oltre 23 milioni di occupati corrisponde a un tasso di occupazione al 58,7%, come a metà 2008, prima della crisi, ma con un numero più elevato di lavoratori, grazie appunto alla diminuzione del tasso di inattività.

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Naturalmente ci sono molte sfaccettature, e anche molte ombre, in questi dati.

Per esempio è vero che sono in calo i posti permanenti. A luglio 2018 sono diminuiti rispetto allo stesso mese dell’anno precedente di 122 mila persone. Gran parte dei nuovi occupati (+277 mila nello stesso periodo) è stato impiegato in contratti a termine, che sono cresciuti di 336 mila unità. +63 mila le partite IVA, in ripresa dopo anni di calo.

Così come in questi ultimissimi dati relativi a luglio emerge una nuova crescita degli inattivi, che sono 70 mila in più rispetto ad aprile, assieme a un piccolo calo degli occupati.

Ancora non posiamo sapere se è una inversione di tendenza, ma quello che è certo è che per una categoria, quella dei giovani, stiamo assistendo a un periodo positivo.

La disoccupazione giovanile, quella relativa a chi ha tra i 15 e i 24 anni, è in diminuzione. E’ ora al 30,8%, in calo di ben un punto in un mese. E di 4 punti in un anno. Certo, a differenza che in altre fasce di età crescono qui gli inattivi, +38 mila in un anno, ma calano maggiormente i senza lavoro.

Il bilancio è positivo, ci sono anche 20 mila occupati in più.

Siamo tornati ai livelli di novembre 2011, al periodo della tempesta dello spread, ben lontani dai record raggiunti dopo, dal 43,3% di inizio 2014, uno dei valori maggiori d’Europa.

Il trend appare in discesa, ma può invertirsi in ogni momento, dipenderà da molte variabili, da come andrà l’occupazione nelle altre fasce d’età e l’economia in generale.

 

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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