Sondaggi elettorali Grecia: la destra conservatrice verso la maggioranza assoluta

Pubblicato il 19 Luglio 2018 alle 11:33 Autore: Emanuele Vena
sondaggi elettorali grecia - bandiera della Grecia

Sondaggi elettorali Grecia: la destra conservatrice verso la maggioranza assoluta

Manca poco più di un anno alle nuove elezioni, ma il trend sembra prevedere un ritorno al potere della destra conservatrice. Questo lo scenario in Grecia, stando agli ultimi sondaggi elettorali diffusi dai principali istituti demoscopici ellenici.

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Sondaggi elettorali Grecia: Tsipras e ANEL in difficoltà, conservatori verso la maggioranza

L’esecutivo guidato dal premier Alexis Tsipras sembra intravedere una luce in fondo al tunnel dell’austerità, con la fine del terzo round di aiuti targati Troika previsto per agosto. Ma la ripartenza economica – seppur fragile, per molti analisti – non sembra premiare il suo partito. Syriza, dopo il doppio successo alle due tornate elettorali del 2015, sembra ora in netto calo. Gli istituti demoscopici valutano il partito di Tsipras tra il 22 ed il 25%, ben lontano dal 36 e 35% registrato nelle due elezioni 2015. Molto peggio va al suo partner di governo, ovvero gli indipendentisti ANEL. Il partito del ministro della Difesa Panos Kammenos  è valutato al 2%, al di sotto della soglia di sbarramento del 3%.

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Chi si prepara a tornare al governo è invece la destra di Nuova Democrazia (ND). Il partito di Kyriakos Mitsotakis sembra vivere un rinnovato appeal con l’elettorato, che lo premierebbe ad oggi con un consenso medio del 36-37%. Un dato che, associato alla legge elettorale ellenica – che prevede una distribuzione proporzionale di 50 seggi più un premio di 50 seggi destinato al miglior partito – potrebbe portare i conservatori a superare quota 150 seggi e centrare la maggioranza in Parlamento per la costituzione di un governo monocolore.

Sondaggi elettorali Grecia: il nuovo volto dei socialisti e la crescita dei neonazisti di Alba Dorata

Dopo la quasi totale dissoluzione del 2015, il Partito Socialista (PASOK) cambia veste e prova a risalire la china. Il blocco di centrosinistra Kinima – che raccoglie PASOK ed altri partiti già presenti individualmente alle ultime elezioni, come gli europeisti di To Potami e la sinistra democratica DIMAR – veleggia attorno al 10%, un dato molto lontano dalle storiche percentuali del solo PASOK.

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Chi cresce ancora, dopo i già buoni risultati del 2015, sono i neonazisti di Alba Dorata. La formazione guidata da Nikolaos Michaloliakos è valutata tra l’8 ed il 9%, in crescita rispetto al 7% del settembre 2015 che l’aveva proclamata terzo partito ellenico come numero di voti. In leggero aumento anche i comunisti del KKE, che ad oggi passerebbero dal 5.6 al 7%. Rischia di tornare fuori dal Parlamento invece l’Unione dei Centristi (EK), dopo l’exploit che l’aveva portata nel settembre 2015 a superare per la prima volta la soglia del 3%.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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