Le interviste del Termometro: dialogo con Tommaso Longobardi

Pubblicato il 3 Giugno 2018 alle 10:35 Autore: Alessandro Faggiano
Tommaso Longobardi 2

Le interviste del Termometro: dialogo con Tommaso Longobardi

Continua il nostro percorso attraverso il complesso mondo dei social network. Dopo una serie di interviste agli amministratori di pagine rinomate – capaci di generare tendenza e incidere in un certo qual modo sull’opinione pubblica virtuale -, passiamo a uno dei più esperti social media manager (nonostante la giovane età): Tommaso Longobardi (Qui il link alla sua pagina Facebook).

Parliamo di come si è avvicinato al “mondo social”, potenzialità e rischi della rete. Infine, discutiamo su chi sia stato il vero vincitore nell’arena virtuale tra Movimento 5 Stelle e Lega.

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Interviste social: dialogo con il social media manager Tommaso Longobardi

 Tommaso Longobardi, ci racconti un po’ la sua storia.

Ho studiato ragioneria alle superiori. A 19 anni ho intrapreso la carriera militare avendo come ambizione quella di entrare nella DIA (direzione investigativa antimafia) dei carabinieri. Strada che purtroppo ho dovuto abbandonare per un incidente in cui è rimasto compromesso il ginocchio.
Ho iniziato allora gli studi di psicologia per poi poter lavorare nella comunicazione, appassionandomi perlopiù – anche perché iniziai a gestire la mia pagina – alla parte digitale. Quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro.

Come e quando nasce l’idea di creare una pagina di opinione? Perché crede abbia riscosso tanto successo?

Inizialmente utilizzavo il mio profilo privato come mezzo per avere un confronto su temi politici. Quando iniziò a crearsi un clima pesante con alcune amicizie personali che non condividevano le mie posizioni, decisi di trasferire semplicemente il “dibattito” in una pagina pubblica.
La crescita della mia pagina è strettamente legata alla perseveranza e alla narrazione legata ad alcune tematiche come la lotta al pensiero unico dettato dal politicamente corretto, la critica all’immigrazione clandestina, l’antimafia.

Quanto tempo ha impiegato per arrivare a questo livello di notorietà e quali sono state le maggiori difficoltà durante il cammino?

La pagina è nata più di 5 anni fa, ho avuto una crescita molto progressiva. Le maggiori difficoltà sono state legate alle dinamiche legate agli standard di Facebook. La mia pagina è stata bloccata una decina di volte. Il più delle volte, non perché violassi veramente gli standard, ma solo perché da alcuni gruppi si organizzavano segnalazioni di massa e Facebook bloccava la pagina preventivamente.

Tommaso Longobardi: “maggioranza italiani non è più legata a dinamiche di destra e sinistra”

Probabilmente, tutta Europa guarda lo stivale con sommo interesse, non solo per le conseguenze politiche ed economiche, ma per la dinamica da thriller politico. Sul piano nazionale, quanto può incidere, secondo lei, l’imprevidibilità e la rinnovata frammentazione, sulla partecipazione politica?

Credo che l’elettorato italiano, mai come oggi, dimostri un’estrema flessibilità. Il fatto che un’alleanza Lega e MoVimento non desti nell’elettorato grillino e leghista un senso di tradimento, ed anzi, rafforzi uno dei due partiti – Lega a +3 nei sondaggi – dimostra come la maggioranza degli italiani non sia più legata alle dinamiche di destra e sinistra. Credo che comunque gli elettori in generale siano molto confusi e in questo momento, più che ideologie, cerchino risposte dalla politica che promette cambiamento.

Lei sostiene Lega e 5 Stelle, attaccando spesso il centrosinistra e la sinistra, accusandoli di essere radical chic e di essere scollegati dai problemi reali. Pensiero che, probabilmente, viene condiviso da molti, considerando l’esito delle ultime elezioni. Di cosa avrebbe bisogno la sinistra per rinascere? Quali sono i principali punti di forza di M5S (da un lato) e Lega (dall’altro) ?

In realtà non sostengo Lega e 5 Stelle. Odio dover esser sponsor di un partito piuttosto che di un altro. Tante volte in passato ho criticato anche loro. Preferisco difendere le idee o posizioni in cui credo piuttosto che un partito. Difendo le forze sovraniste perché credo che siano le uniche a difendere l’interesse nazionale, ma se un partito di questi prendesse una posizione che non condivido non avrei alcun problema a criticarlo.

Non credo che la sinistra debba rinascere, credo che debba fare semplicemente la Sinistra. Dove sono in questi partiti di centrosinistra o sinistra i temi sociali? Che fine hanno fatto questi partiti nelle periferie del Paese? L’unico partito che reputo veramente di sinistra è il partito comunista di Rizzo, di cui forse si può non condividere le idee, ma che almeno è rimasto coerente ai valori della vecchia sinistra.

Tommaso Longobardi: “Un politico che non sa utilizzare la rete è destinato al fallimento”

Lei lavora molto con la rete ed è un social media manager. Quanto è importante questa figura all’interno tanto del mondo politico come dell’imprenditoria?

L’importanza della comunicazione digitale la si può notare dai risultati ottenuti da Lega e M5S in termini di visibilità. La comunicazione politica è cambiata, ma non tutti si sono resi conto di questo cambiamento.
Oggi un politico che non sa utilizzare la rete, uscendo completamente dal dibattito Social, è destinato al “fallimento”.

Spesso si parla dei social network come uno spazio dalle due facce contrapposte: una, che avvicina le persone, crea reti orizzontali e facilita le comunicazioni e la diffusione di notizie. Dall’altro, l’appiattimento degli utenti (“uno vale uno” indipendentemente dalle proprie qualità) e il proliferare di discussioni cariche d’odio e polarizzanti. Lavorando da tempo in questo ambito, come valuta – nel complesso – i pro e contro dei social network?

Credo che il web sia un mezzo straordinario ma che debba in qualche modo esser “responsabilizzato”.
Da una parte la rete ci unisce e permette a ciascuno di noi di entrare nel dibattito pubblico, dall’altra da spazio a persone che credono di potersi parare dietro un monitor per poter dire ciò che si vuole senza averne alcuna ripercussione. Ho vissuto in prima persona le offese gratuite e le minacce (spesso anche pesanti). Tutto ciò fa parte del gioco, è vero. Per questo non voglio fare la vittima. Ma ciò non toglie che chi scrive determinate cose, debba anche assumersene le responsabilità e – in alcuni casi – pagarne le conseguenze.

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Tommaso Longobardi: “Salvini è miglior influencer politico. M5S ha miglior network”

Ci da la sua personale opinione sulla partita in corso tra Lega, 5 Stelle e Quirinale? E da esperto, chi vince la partita “social” tra Salvini e Di Maio?

Sulle vicende governative dico solo che spero che tutti inizino a fare un passo indietro sui vari interessi politici e si inizi a pensare a costruire un governo che possa veramente esser di cambiamento per il Paese.
Salvini vince senza dubbio la partita come miglior influencer politico, il MoVimento 5 Stelle come miglior network.
In termini di visibilità Social, quindi, vince sicuramente il MoVimento 5 Stelle. Che unendo tutti gli influencer politici, uniti a tutte le pagine ufficiali e non, ha a disposizione una macchina mostruosa.

Intervista ideata e realizzata da Alessandro Faggiano

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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