Redditi pro capite in Europa provincia per provincia, come sono cambiati, la mappa

Pubblicato il 21 Marzo 2018 alle 13:35 Autore: Gianni Balduzzi
redditi pro capite

Redditi pro capite in Europa provincia per provincia, come sono cambiati, la mappa

Già due anni fa ci eravamo occupati di mostrare come nella UE, a livello di provincia, si distribuiva il reddito pro capite misurato per parità di potere d’acquisto. Ovvero considerando anche i diversi prezzi dei beni e l’inflazione. Erano dati riferiti al 2015.

Oggi, dopo due anni di ripresa economica, sono disponibili quelli del 2017.

E si notano dei cambiamenti.

Rispetto alla media europea la Grecia diventa ancora più povera, così come parte del Sud Italia, e cosa, notevole, anche quella parte più rurale della Francia.

In compenso si avvicinano ai valori dei Paesi più ricchi, pur senza raggiungerli, aree della Repubblica Ceca, dei Paesi Baltici, della Romania.

Tra i più abbienti, con redditi pro capite più alti, in Germania e in Svezia alcune province scendono dallo scalino più alto.

Le mappe dividono il reddito in 9 scalini, da quello dei più poveri, che hanno un reddito pro-capite meno del 30% di quello medio, a quello dei più ricchi, che superano di più del 70% lo stesso valore. Con uno intermedio in cui sta chi è tra il -10% e il +10% sulla media.

L’area dei più poveri, in blu scuro, prima abbracciava Balcani, Ucraina, Bielorussia. Oggi si è ristretta grazie al passaggio al penultimo scalino, quello azzurro di alcune aree di Ungheria e Romania, dove in effetti c’è stata un’alta crescita del PIL.

Queste aree azzurre sono invece aumentate in Grecia, e diminuite in Croazia, in Istria, in Repubblica Ceca e Slovacchia. Sempre più la Grecia si rivela al livello dei Paesi dell’Est, insomma.

Redditi pro capite, qualche miglioramento al centro-nord, in Italia, alcuni peggioramenti al Sud

Le aree verde chiaro e scuro sono quelle tra il 50% e il 90% del reddito medio. In Spagna e Portogallo sono diminuite quelle scure, a favore di quelle chiare, segno di un miglioramento del reddito e di ripresa.

Mentre in Repubblica Ceca, Slovacchia, Lituania ed Estonia sono cresciute a danno di quelle azzurre, altro segno di crescita.

In Italia la provincia di Foggia è passata dal segmento medio, giallo, a quello più povero.

Segmento medio che di fatto è quello di alcune aree del Centro-Sud e della fascia adriatica, per esempio dell’Abruzzo, e della Castiglia e della Galizia, che però era prima più povera.

Progressi in Spagna quindi e stagnazione in Italia.

Si nota come il giallo più scuro, della fascia tra il +10% e il +30% sulla media, abbia occupato una metà della Francia, che prima era nella fascia più ricca. In questo segmento sta anche parte del centro Italia e dei Paesi Bassi.

Le tre fasce più ricche occupano una’area che va dal Nord Italia alla Scandinavia. Passando dal Benelux e dall’Inghilterra e dall’Irlanda, anch’essa in miglioramento, soprattutto a Sud.

Il rosso più scuro però è quello della Norvegia e di alcune zone del Sud della Germania, dove però due anni fa erano molto più presenti.

In Italia solo le province di Milano, Genova, Parma, Bologna sono al livello della Germania Occidentale e di gran parte dell’Austria.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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