Elezioni politiche 2018: Governo Lega-M5S non si fa secondo Travaglio

Pubblicato il 16 Marzo 2018 alle 16:47 Autore: Giulia Angeletti
elezioni politiche 2018

Elezioni politiche 2018: Governo Lega-M5S non si fa secondo Travaglio

“Spetta a Di Maio fare la prima mossa. Se non la fa, non si meravigli se nessuno va incontro a lui”. Sono alcune delle parole pronunciate da Marco Travaglio, ospite ad Otto e Mezzo su La7; il direttore de Il Fatto Quotidiano ha passato in rassegna i motivi per cui secondo lui un’alleanza tra il Carroccio di Matteo Salvini e il M5s non è praticabile.

Elezioni politiche 2018, Travaglio su alleanza M5s-Lega: “Non conviene a nessuno dei due”

“Sparito il polo del centrosinistra – ha spiegato Travaglio – ci sono due poli, quello del M5S e quello del centrodestra a trazione leghista, che si contenderanno per qualche anno i consensi dei cittadini. Soltanto un pazzo al posto di Di Maio e Salvini trasformerebbe questi due poli alternativi e concorrenziali in un unico governo che naturalmente non converrebbe a nessuno dei due“. Tale non convenienza, nella visione del giornalista, si aggiunge anche a una ampia distanza tra i punti in programma dei due partiti; se infatti i pentastellati guardano al reddito di cittadinanza, la Lega guarda alla flat tax. Entrambe le cose, in un unico bilancio, non possono coesistere; “non potranno fare tutto quello che hanno promesso a causa dei limiti di bilancio, dovranno scegliere“, ha infatti puntualizzato Travaglio.

Il quale, come già anticipato, ha voluto dare in uno dei suoi ultimi editoriali dei consigli “tecnici” al leader del Movimento 5 Stelle; “Nel mio editoriale, a Luigi Di Maio ho dato qualche consiglio, ma anche qualche botta perché vedo che è arrivato primo, ma continua a parlare come se avesse avuto il 51% del Parlamento. Nelle democrazie parlamentari – ha poi chiarito – chi ottiene il 32,7% arriva primo, ma non ha il diritto divino di governare. Quindi, per governare deve racimolare quei restanti 18 punti che gli mancano per fare la maggioranza in Parlamento. Di Maio deve decidere dove vuole prendere quei voti e successivamente deve chiederli”.

Elezioni politiche 2018, “Di Maio faccia la proposta”

D’altronde secondo il giornalista del FQ se non è contemplabile – per motivi di convenienza reciproca – un’alleanza di governo Lega-M5s, ancor meno lo è che arrivi una proposta da parte dei dem. E’ “Di Maio che deve fare una proposta, – sostiene infatti Travaglio – se intende farsi sostenere dal centrosinistra, chiedendole i voti. E la proposta ovviamente non deve essere quella dei 5 Stelle e basta, perché il M5S ha ottenuto su quella proposta il 32,7% che è un ottimo risultato, ma non basta”.

“Se uno vuole fare una coalizione – ha poi sottolineato – e ottenere un appoggio esterno, deve concedere qualcosa. Non potendo concedere molto sul programma, deve allargare la sua squadra, che è tutta di non politici non eletti, a qualche non politico non eletto di area di centrosinistra e poi deve lavorare in maniera magnanima sulle Camere. Infine, Di Maio deve fare una proposta da uomo politico e fare una mossa per allargare la sua base. Queste congiunzioni astrali, che stavolta possono consentire ai 5 Stelle di governare, magari la prossima volta non si riproducono”.

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L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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