Pensioni novità 2018: proroga Ape social e Opzione Donna, Pd favorevole

Pubblicato il 22 Febbraio 2018 alle 11:05 Autore: Daniele Sforza
Pensioni novità 2018: proroga Opzione Donna e Ape Social per PD

Pensioni novità 2018: proroga Ape social e Opzione Donna, Pd favorevole.

Quello delle pensioni resta un tema caldo in questa campagna elettorale. Ma se da un lato c’è chi parla di abolizione della Legge Fornero e di innalzamento delle pensioni minime a 1000 euro, dall’altro vige un regime di proposte più soffuso. Fatto di correttivi e manovrine atte a correggere i difetti della riforma Fornero. Nonché a dare maggiori possibilità ai potenziali “pensionati non pensionabili” di oggi. Non si fanno grandi promesse sul fronte del Partito Democratico, Piuttosto si cercherà di continuare sulla strada intrapresa. Una strada che piace e non piace ai diretti interessati. Tuttavia, una strategia politica che non sembra aver incrementato la percentuale dei consensi nei confronti dei dem negli ultimi sondaggi al 16 febbraio, giorno del blackout.

Qualche sorpresa all’orizzonte? La carta pensioni è una delle briscole più interessanti sul piatto. Forse non un carico, ma una figura vestita certamente lo è. E mentre il Movimento Opzione Donna chiede a Cesare Damiano chiarimenti sull’eventuale proroga al 2018 della misura, il PD considera favorevole prolungare sia questa, sia l’Ape Social. Lo rivela il suo programma politico.

Pensioni novità 2018: Ape social e Opzione Donna, il programma PD

Oltre alla pensione di garanzia per i giovani, che servirà ad assicurare un futuro previdenziale alle attuali generazioni, il programma PD parla chiaro in tema di flessibilità in uscita.

Vogliamo estendere gli interventi esistenti per creare un sistema di flessibilità in uscita incentrato su una pluralità di strumenti; che permetta a chi ha compiuto 63 anni di età e vuole anticipare l’uscita dal mercato del lavoro di ricevere risposte adeguate alle proprie esigenze.

Ovviamente il programma fa riferimento agli strumenti di flessibilità in uscita già introdotti nella precedente legislatura, ima che “devono ancora dispiegare i loro effetti”. Pertanto l’obiettivo è quello di rendere strutturale sia l’Ape sociale, “per i lavoratori in difficoltà”; sia l’Opzione Donna, “anche per chi ha meno di 63 anni, se ha raggiunto il requisito contributivo richiesto”.

Oltre a questo si vorranno rendere strutturali anche le misure per i lavoratori usuranti e precoci, “per chi ha 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica”. Così come l’Ape volontaria e Rita, “per consentire di utilizzare la previdenza integrativa”.

Nel programma si legge inoltre che si ritiene necessario ampliare le platee dei beneficiari; consentendo l’accesso all’Ape social da parte di tutti i disoccupati provenienti da lavoro a tempo determinato o dalle nuove categorie di lavori gravosi. Il concetto finale resta comunque quello avviato negli anni precedenti. E su tale strada resterà.

Chi, dopo 63 anni, vuole flessibilità per condizioni di bisogno riceverà un reddito ponte gratuito; chi la vuole per preferenze individuali dovrà sobbarcarsi parte dei costi.

Pensioni novità 2018: PD su adeguamento età pensionabile

Il Partito Democratico non risparmia un paragrafo sull’adeguamento dell’età pensionabile. Il punto focale resta sempre lo stesso: la sostenibilità del sistema; la finanza pubblica. L’impegno promesso è quello di attuare il verbale 2016 concordato tra governo e sindacati alla luce del rapporto Ocse 2016. Che afferma come bisogna tener conto dei cambiamenti delle condizioni socio-economiche, personali e lavorative (soprattutto per il livello di gravosità dei lavori) per quanto riguarda l’innalzamento dell’età pensionabile strettamente legato all’allungamento della speranza di vita.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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