Economia Europa, nella crescita della produttività Italia ultima

Pubblicato il 19 Febbraio 2018 alle 10:46 Autore: Gianni Balduzzi
economia Europa

Economia Europa, nella crescita della produttività Italia ultima

E’ la ragione della bassa crescita italiana rispetto ai propri vicini. Ma forse se ne parla troppo poco.

E’ la produttività. Ovvero la quantità di output che si produce in proporzione agli input che servono a realizzarlo.

Non solo questa è bassa in Italia, ma soprattutto cresce troppo lentamente.

Dai dati Eurostat si evince che vi sono Paesi in cui tra il 2000 e il 2016 vi è stata una crescita della produttività oraria anche superiore al 50%, mentre in Italia ci si è limitati a un intervallo tra lo 0% e il 5%.

Si parla qui di produttività oraria, quindi l’input considerato è il costo del lavoro e le ore lavorate.

Il punto è che quello che tipicamente capita quando la produttività è bassa è che o il PIL cresce troppo poco, o aumenta ma è il costo del lavoro a incrementarsi eccessivamente, oppure diminuiscono le ore di lavoro. In Italia sono accadute sicuramente entrambe le prime due cose.

Diversamente è andato in altri Paesi d’Europa.

Economia Europa, Est in testa per la produttività

Con l’eccezione dell’Irlanda è a Est che in Europa si sono visti i maggiori progressi, maggiori del 50% della produttività.

Dall’Estonia alla Bulgaria quasi tutti gli Stati una volta dietro la Cortina di Ferro hanno visto una crescita poderosa, cui è corrisposto un aumento deciso ma più moderato del costo del lavoro.

Se la sono cavata bene anche Slovenia e Croazia con progressi tra il 30% e il 35%.

Tra i Paesi occidentali fanno meglio della media europea Austria e Svezia, con crescite tra 20% e 30%

Per Germania, Spagna, Portogallo, Finlandia ci si è “limitati” a un aumento tra il 15% e il 20%.

Più lenti i progressi nei Paesi Bassi, in Belgio, in Francia, in Grecia, Paesi che sarebbero in coda se non vi fosse l’Italia.

Qui la produttività è aumentata tra il 5% e il 15%. In alcuni casi, come in Francia, non è stata bassa, ma è stata la crescita del costo del lavoro a compensare la pur alta produttività iniziale e rendere la sua crescita totale limitata.

Al contrario il Regno Unito è da anni poco produttivo, ma mantiene la crescita dei salari molto bassa, più degli altri Paesi, per non perdere competitività.

La strada ideale sarebbe quella di avere una crescita sostenuta che trascini anche i salari senza sacrificare produttività, come in Germania.

 

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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