Ore lavorate, nei Paesi più produttivi si sta meno al lavoro

Pubblicato il 18 Ottobre 2017 alle 18:10 Autore: Gianni Balduzzi
ore lavorate

Ore lavorate, nei Paesi più produttivi si sta meno al lavoro

I dati FMI e OCSE parlano chiaro. C’è una relazione inversa tra ricchezza e produttività e il numero delle ore che si passano in ufficio.

Potrebbe esse per qualcuno contro-intuitivo. In Italia soprattutto nell’ambito delle attività tradizionali del commercio e dell’industria si tende a legare il successo alle ore di lavoro.

Si crede che lavorare duramente, oltre le 18 la sera, nel weekend superando le 40 ore settimanali, porti a un incremento del reddito.

Ebbene, non è così. I Paesi del Nord Europa in particolare, con un PIL decisamente superiore al nostro, vedono meno ore di lavoro. Al contrario sono i Paesi emergenti e più poveri quelli in cui le ore annuali in ufficio o in fabbrica sono di più

Vediamo i dati raccolti da Howmuch.net

Ore lavorate, in Germania i più “lavativi”

La maggiore produttività per ora di lavoro è in Lussemburgo, 68,5 dollari, risultato di un altissimo reddito procapite e di un basso numero di ore di lavoro.

Ci sono poi Svizzera e Norvegia, sopra i 50. Sono Paesi molto ricchi, che si basano su servizi ad alto valore aggiunto, come la finanza.

Forse stupisce di più che un Paese manifatturiero, la Germania sia quello in cui si lavora meno ore, 1350 all’anno, contro i 1800 degli USA. Ma anche in Danimarca, Paesi Bassi, Francia.

E l’Italia? Da noi si lavora anche più che in Austria, Svezia, Giappone, Spagna. Sia per l’alto numero di ore di lavoro che per il reddito minore vi è una produttività particolarmente bassa.

Sono però messi peggio nei Paesi dell’Est, dove coincidono PIL basso e lunghe giornate lavorative. E’ così in Russia, Polonia, Lituania. Ma peggio ancora in Grecia dove si superano le 2 mila ore all’anno. Peggio ancora i messicani, con 2250.

La spiegazione è piuttosto chiara, nei Paesi più poveri sono concentrate produzioni a basso valore aggiunto, in tutti i campi, ma soprattutto nel tessile, nelle costruzioni, nell’agricoltura. Quelle che a parità di tempo impiegato fruttano meno fatturato.

E naturalmente i primi a pagare sono i dipendenti con salari che per forza di cose sono magri

 

ore di lavoro

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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