Ultime notizie oggi: Rimprovera studente, docente picchiata. L’analisi sociologica

Pubblicato il 8 Ottobre 2017 alle 19:59 Autore: Mattia De Angelis
ultime notizie oggi Rinnovo contratto statali e scuola: rivolta degli insegnanti su aumento stipendio

Ultime notizie oggi: Rimprovera studente, docente picchiata. L’analisi sociologica

Così recita l’articolo della redazione Ansa in data 06 ottobre 2017: aggressione in scuola superiore nel Cagliaritano, pugno in faccia.
“Riponi nello zaino quel telefonino, non si può usare in classe”. È bastata una frase, il normale rimprovero di una insegnante, per innescare la reazione di uno studente di 14 anni. Il ragazzino non ha esitato a scagliarsi contro la docente, sferrandole un pugno al volto, facendola cadere a terra svenuta.

Ultime notizie oggi: il “fattaccio” al Gramsci di Monserrato

È accaduto all’istituto alberghiero “Gramsci” di Monserrato, nell’hinterland di Cagliari. La professoressa è stata accompagnata in ospedale dove i medici le hanno riscontrato ferite guaribili in tre giorni, per il ragazzino, invece, potrebbe presto scattare una pesante sanzione disciplinare, oltre a correre il rischio di una denuncia da parte dell’ insegnante. Tutto si è consumato in pochi minuti prima della fine delle lezioni. La prof ha visto lo studente giocherellare con lo smartphone e lo ha richiamato.

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In aiuto dell’insegnante è arrivata una collega che si trovava in aula. Nella stessa scuola poche ore prima si era verificato un altro episodio culminato con l’intervento dei carabinieri e dei docenti: una lite tra due ragazzini prima dell’inizio delle lezioni all’esterno della scuola e poi proseguita all’interno dell’istituto, mentre alcuni insegnanti tentavano di tener lontano gli altri studenti per evitare di scatenare una rissa.

Ultime notizie oggi: “mai un episodio di questa gravità”

“Non erano mai accaduti episodi di questo genere e di questa gravità – ha detto all’ANSA la dirigente scolastica Beatrice Pisu – abbiamo convocato gli organi collegiali per prendere i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili. La nostra è sempre stata una scuola tranquilla in cui i ragazzi rispettano le regole”.Il nuovo anno scolastico si sarebbe però aperto con qualche problema, soprattutto tra gli alunni che arrivano dalle medie.  Tra di loro ci sono alcuni elementi poco scolarizzati – ha sottolineato la preside – sembra che non abbiano valori, sono pochissimi elementi che però stanno rovinando il gruppo.

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Ultime notizie oggi, l’analisi dei punti in questione: conformazione del gruppo

Un dato interessante è il primo punto segnato ed estratto dall’articolo: l’aiuto all’insegnante è arrivato dalla collega; questo genera una scena interessante, presenta tre attori ed il gruppo studenti come spettatori. Questa è l’immagine che richiama l’ideale del gruppo e della questione del ruolo istituzionale rispetto alla definizione del gruppo classe. Questo ci induce a riflettere sulla composizione del corpus studentesco e la generazioni dei gruppi.

la violenza non è innata, bensì si viene socializzati ad essa, quindi risulta interessante comprendere che in un gruppo di persone, in cui il comportamento violento viene reso legittimo, i soggetti saranno inclini a considerare la violenza come legittimo mezzo. Il gruppo si slega dall’identità istituzionale, mostrando mille possibilità diverse di condurre il processo identitario dei soggetti. Questo risulta essere abbastanza lampante nei primi due punti evidenziati e nell’ultimo si palesa apertamente.

Ultime notizie oggi, l’analisi. Atto reazionario: una risposta identitaria dell’istituzione

Il terzo punto svela la questione della sanzione ad atto commesso, la risposta del dirigente scolastico rischia di produrre un moto di repressione del soggetto, rischiando di generare uno stigma ( un marchio di definizione sociale di una persona, nel quale il soggetto rischia di essere riconosciuto), condannandolo ad una possibile “carriera deviante” ( in merito: “Stigma. L’identità negata” di Erving Goffman).

Il comportamento sanzionatorio può indurre la stabilità istituzionale, ma corre il rischio di condannare senza funzione di recupero, passando dalla definizione dei valori socialmente condivisi all’imposizione del potere coercitivo. Ciò caratterizza una distanza tra il soggetto e l’istituzione, provocata, questa volta, dall’istituzione.
Es: uso della violenza – la violenza è socialmente condannata – l’istituzione applica violenza sul soggetto. Usando la violenza mi distanzio dai valori prescritti, subisco la sanzione ( atto coercitivo), si genera tendenzialmente una distanza incolmabile tra soggetto ed istituzione.

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