Immagine come potenza mediatica. Un’analisi sociologica

Pubblicato il 2 Ottobre 2017 alle 13:13 Autore: Redazione
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Sociologia: Immagine come potenza mediatica. Un’analisi sociologica

Il seguente articolo non ha certo la capacità di esprimere tutte le perplessità in merito alla questione, bensì cercherà, tra le molte posizioni, di essere un’analisi di due funzioni dell’immagine: quella informativa e quella costitutiva.

Sociologia: immagine e potere informativo

Per poter spiegare il primato dell’immagine come processo d’informazione, bisogna far ricorso a tre concetti fondamentali: le possibilità espressive, la facilità di fruizione e le capacità riassuntive.

Possibilità espressive: l’immagine presenta ad un pubblico eterogeneo (composto da diversi soggetti), un concetto comprensibile ai più e facilmente riproducibile. Questo garantisce una trasmissione rapida dell’informazione ed una esplicazione quasi immediata. Se affiancata ad una didascalia, una voce narrante, anche un simbolo socialmente riconosciuto, il potere dell’immagine integra, amplificando la capacità espressiva del concetto. Da non dimenticare: la capacità di azione sull’emozione degli spettatori.

Sociologia: facilità di fruizione e capacità riassuntive

Facilità di fruizione: tutti i soggetti capaci di vedere possono beneficiare della forza dell’immagine; riesce ad agire direttamente sulle menti, ponendo al soggetto una immediata informazione. Se si vuole comprendere il perché del vantaggio dell’immagine su tutti gli altri sistemi, bisogna tener presente che agisce senza mezzi termini. Si svincola dalla mediazione linguistica. La scrittura, il linguaggio hanno bisogno di un insieme di conoscenze da esercitare per la comprensione, che risulterà indiretta o mediata; l’immagine, al di là della capacità di concettualizzazione dello spettatore, trasmette d’impatto un emozione. Un aspetto importante, potrebbe essere dato dal concetto di “perfettibilità umana” ( ricerca di perfezione nella mente e nello spirito). L’immagine garantisce una trasmissione facile e diretta. Questa spinge i soggetti, date le potenzialità del mezzo, alla ricerca dell’immagine come dato espressivo.

Capacità riassuntive: l’immagine può esprimere una serie di concetti immediati, per i quali servirebbero una serie di parole, volendo usare la scrittura, o di un lungo discorso, volendo usare una trasmissione audio, ne risulta un ottimizzazione dei tempi ( capacità riassuntiva).

Esempi storicamente determinati: Basti pensare all’ iconografia classica cristiana; l’arte figurativa; per giungere alla fotografia; televisione; comunicazione tramite Internet.

Sociologia: problematiche e criticismi nell’universo delle immagini

L’immagine nell’universo informativo presenta un infinità di problematiche. Qui si analizzano la contrazione (prendendo spunto da Giovanni Sartori) e la soggettivizzazione.

Contrazione:  possiamo intendere sia nell’incapacità dell’immagine di essere descrittiva, poiché fornisce esempi relativi a ciò che si vuole evidenziare, dato che risulta impossibile imprimere un intera realtà in una foto, o in un insieme di fotogrammi. L’altra natura, derivante dalla prima, si qualifica come esclusiva.

Sociologia: come funziona la contrazione

Facendo una foto di una sparatoria nelle favelas brasiliane, questa foto non ci mostrerà altro che la violenza e la povertà, ignorando la possibile cooperazione che sussiste tra gli individui in difficoltà. L’immagine può avvalorare le tesi e distaccarsi così dalla realtà effettiva. Un esempio di fondamentale importanza mi deriva dal concetto che viene espresso nel titolo di una famoso studio descrittivo, dal metodo fotografico: “How the other half lives” di Jacob Riis. La contrazione descrittiva dell’immagine deve aver sempre cura della distanza che si frappone tra colui che fotografa e l’oggetto fotografato.

Sociologia: cos’è la soggettivizzazione

Soggettivizzazione: processo che spinge il soggetto a rievocare la sua esperienza tramite l’immagine. Lo spettatore compone l’informazione, interagendo con l’immagine. Il processo diventa complesso se ci rifacciamo alla contrazione ed all’opinione che ne deriva sul particolare mostrato e la generalizzazione.

 Sociologia: come funziona la soggettivizzazione

Es.: sempre riguardante la sparatoria nelle favelas; lo spettatore è portato a generare un giudizio di valore ed una generalizzazione, rischia di cadere nella correlazione logica: povertà/violenza, processo indotto dall’immagine. Avere esperienza di una singola rappresentazione significa formare il proprio giudizio sulla singola opinione di ciò che si mostra, fuoriuscire da ciò, può voler dire vedere molteplici immagini e molteplici realtà che si generano sulla stessa ( nel caso: molte visioni della stessa favelas, magari della stessa strada): un naufragio in un mare di immagini.

Mattia De Angelis

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