Rottamazione cartelle esattoriali: proroga nel 2018, giorni decisivi

Pubblicato il 16 Settembre 2017 alle 14:16 Autore: Guglielmo Sano
rottamazione cartelle

Rottamazione cartelle esattoriali: proroga nel 2018, giorni decisivi

In vista della prossima Legge di Bilancio, sembra essere al vaglio del governo una riapertura della rottamazione delle cartelle esattoriali. Fino a luglio sono state emesse da Equitalia, ora direttamente dall’Agenzia delle Entrate. L’operazione permette di saldare i propri debiti col fisco beneficiando di un considerevole sconto. Con la rottamazione-bis si darebbe una seconda opportunità a chi è stato escluso a causa di errori formali o per non aver pagato la prima rata. Secondo le stime si tratterebbe di circa 400mila contribuenti.

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Nello sforzo di recuperare i fondi necessari alla manovra l’esecutivo sta studiando altre misure da indirizzare ai contribuenti. Si starebbe discutendo di allargare l’obbligo di fatturazione elettronica. In pratica, si vorrebbe applicare agli scambi tra operatori economici quanto già previsto per la Pubblica Amministrazione. Su questo punto sarà necessario ottenere il via libera da Bruxelles. Il dialogo è già stato avviato. La posizione della Commissione è che nessuno stato membro può imporla per legge; lo scoglio può essere superato in nome della lotta all’evasione fiscale. Nei mesi scorsi si era anche pensato di legare all’obbligo l’alleggerimento o l’abolizione di alcuni adempimenti. Infatti, dal Fisco si potrebbe rinunciare al nuovo Spesometro.

Rottamazione cartelle esattoriali: proroga nel 2018, giorni decisivi

Sempre in ottica manovra, molto attesi dalle imprese gli interventi sulla decontribuzione dei neo-assunti. si parla del dimezzamento dei contributi per i primi 3 anni di contratto stabile per chi ha dai 29 ai 32 anni. Sul tavolo anche la conferma del Bonus Sud; l’incentivo permette l’assunzione o la stabilizzazione di under25 e disoccupati da almeno 6 mesi residenti al Meridione. Altro capitolo da affrontare la reperibilità dei fondi per la lotta alla povertà. Dopo l’approvazione del decreto che introduce il Reddito di Inclusione si cerca di ampliarne il raggio d’azione con lo stanziamento di un miliardo, un miliardo e mezzo in più.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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