Immigrazione, informazione e opinione pubblica. Un’analisi sociologica

Pubblicato il 4 Settembre 2017 alle 13:19 Autore: Redazione
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Immigrazione, informazione e opinione pubblica. Un’analisi sociologica

Come una serie di studi pregressi sull’argomento e di analisi sulla genesi dell’opinione pubblica, questo articolo intenta un approccio alla questione della diffusione televisiva di fatti di cronaca, correlati esplicitamente alla nazionalità dei soggetti in questione. Risulta essere interessante come il correlato logico (etnia/azione compiuta), agisca, con quotidianità, sull’opinione degli spettatori. Si parla, in questi casi, di potere ideologico dell’informazione.

Immigrazione, informazione e opinione pubblica. La correlazione etnia/azione

Perché ciò desta interesse? Per spiegarlo analizziamo la correlazione etnia/azione, la quale esprime un derivato; lo smarrimento della percezione del soggetto, il quale viene annullato all’interno del gruppo di riferimento (nazionalità) e conseguente tendere a riferire l’azione all’etnia; questo genera una percezione falsata del vero, nonché una erroneità logica.

Si pone il seguente esempio (che può valere per qualsiasi altra etnia/nazionalità e azione): “nigeriano violenta una ragazza”: ne deriva che il nigeriano (soggetto), venga inteso come nigeriano (etnia), logica correlazione, che nelle sue molteplici declinazioni diventa: nigeriano = immigrato = straniero. Si  tende alla generalizzazione che, data la ripetitività di questo tipo di questa correlazione,  rischia di generare un esponenziale disinformazione. La percezione soggettiva è, infatti, parte dell’informazione stessa. Si pone il pericolo di mancata corrispondenza con la realtà effettiva.

Immigrazione, informazione e identità

Più si diffonde il fenomeno; tanto più si ripropone il dato in analisi; tanto più si corre il rischio di derivarne la genesi del nemico pubblico,” portatore di disgrazie”, nonché capro espiatorio. Questa è una sintesi logica non così lontana dalle possibilità effettive e storicamente determinate. Esempi di questa particolare digressione logica sono storicamente rintracciabili nel ‘900 (i più recenti). Tuttavia, andando a ritroso e seguendo la storia umana, se ne possono rintracciare molti altri, la dinamica strutturale del gruppo pone la questione del confine e dell’altro, essendo gli esseri umani immersi all’interno di interazioni sociali.

Immigrazione, informazione e opinione pubblica: due elementi chiave

L’analisi porrà una doppia via analitica: la prima si occuperà prettamente delle ragioni per cui i soggetti spettatori sono tendenzialmente colti alla sprovvista dai mezzi televisivi , mentre la seconda via analizzerà prettamente uno dei possibili feedback.

Due in particolare, tra le molte ragioni, sembrano essere particolarmente esplicative: lo stato anomico-critico ( prendendo spunto dal sociologo Emile Durkheim), e l’ispirazione; per stato anomico-critico si intende una realtà sociale dominata da rapide e complesse variazioni strutturali (soggettivizzate) derivanti dalla molteplicità dei dubbi dettati da uno stato di crisi non prettamente finanziaria, bensì totalizzante. Ciò rischia di portare i soggetti alla ricerca un senso di stabilità nell’individuazione di una ragione coesiva di gruppo. Cercando la più immediata ed ascritta ( nazionalistica) ed in questa ricerca dettata da uno stato critico, v’è un tasso considerevole di anomia.

 

Immigrazione e informazione: l’ispirazione dei media

L’altro dato è dettato dai  telegiornali, intesi come soggetti tendenzialmente affidabili, dai quali si ricavano informazioni attendibili secondo i soggetti fidelizzati, tutto ciò implica un potere ideologico ed informativo di alto livello, che fa sì che gli spettatori siano tendenzialmente ispirati dalle notizie date e quindi dai possibili correlati logici.

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Uno dei possibili feedback è la corsa al nazionalismo inteso come la componente di base su cui fondare l’identità, evidenziando non solo l’altro come un capro espiatorio e come deviante (avendo presente la giustificazione logica determinata dalla percezione falsata dell’informazione), ma come soggetto passibile di condanna. Importante, in questa visione, è il senso comune che si sviluppa nell’esperienza quotidiani (di cui i telegiornali fanno parte attivamente). Altro elemento da considerare è la forza poetica della violenza.

Immigrazione, informazione e opionione pubblica: il teorema di Thomas

Risulta essere oltremodo interessante concludere con un teorema sociologico che permette di comprendere come sia importante l’informazione e, allo stesso tempo, “rischiosa”. Per comprenderlo bisogna far ricorso al concetto di massa apercettiva ( l’insieme delle nostre esperienze), grazie al quale comprendiamo il mondo; il teorema di Thomas: se un individuo definisce una situazione come reale, i suoi comportamenti, indipendentemente dall’effettiva realtà, saranno conseguenti alla sua valutazione della situazione.

Es. Nigeriano violenta una ragazza ( si consideri la correlazione logica spiegata). Nigeriano rappresentato come immigrato, quindi: “immigrato ha violentato una ragazza”; questa sarà la frase che farà parte della massa appercettiva. Conseguente lettura del circostante tramite massa appercettiva, è la tensione verso comportamenti etnocentristi.

Mattia De Angelis

L'autore: Redazione

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