Legge elettorale 2017: Renzi e Grillo si accusano, tedeschellum in pericolo

Pubblicato il 8 Giugno 2017 alle 11:41 Autore: Gianni Balduzzi
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Legge elettorale 2017: Renzi e Grillo si accusano, tedeschellum in pericolo

In Italia, si sa, nulla è certo, soprattutto in politica. Anche quando una legge sembra avviata verso una approvazione quasi all’unanimità, sorgono i distinguo e gli ostacoli. E a maggior ragione se si tratta di un tema caldissimo come la legge elettorale. Se poi i protagonisti sono partiti che hanno sempre negato ogni collaborazione tra di loro, facendo vanto della loro intransigenza, il panorama è completo. Il tedeschellum, la nuova legge elettorale, è il primo caso di reale collaborazione tra Renzi e Grillo, infatti. Ed era prevedibile che non tutto potesse rigare dritto.

Legge elettorale 2017, 66 i franchi tiratori, Grillo convoca un voto online

E’ stato chiaro ieri quando nel voto sulle pregiudiziali di costituzionalità sono mancati 66 voti a quelli che teoricamente i 4, PD, M5S, FI e Lega, avrebbero. Così il Pd ha convocato il gruppo parlamentare per serrare le fila. il Movimento 5 Stelle invece ha intenzione di far esprimere online i propri sostenitori nel weekend. Come già aveva anticipato una settimana fa Ci sono infatti in entrambi i casi chiari segnali di disagio nei partiti.

Legge elettorale 2017, volto di Renzi e Grillo

Da un lato nel PD, specie dopo il violento attacco di Napolitano, i non renziani sentono la pressione salire. I seguaci di Orlando e della sinistra interna sono sempre stati contro ogni ipotesi di accordo di governo con Forza Italia. Prospettiva che ora, con la legge elettorale proporzionale, appare scontata. E certamente non possono rimanere insensibili, oltre che alle grida di Napolitano, a quelle di Prodi. Che è ancora un’icona nel centrosinistra, e che si è scagliato contro questo tipo di accordo. Rosato, Fiano, e gli esponenti più vicini a Renzi paiono voler ignorare questi segnali e tirare diritto. Del resto la convinzione di Renzi è di trovarsi in una situazione “win win”. In cui anche se il tedeschellum fosse affossato si potrebbe votare con il consultellum, con poche modifiche per decreto.

Legge elettorale 2017: accuse infinite

Anche per questo il PD pare non temere le accuse grilline che sostengono che i franchi tiratori provenissero proprio dal partito di Renzi. Nel Movimento 5 Stelle nel frattempo si registrano i mal di pancia dei duri e puri di Fico, Taverna, Giarrusso. Che non vogliono dare l’impressione di fare accordi con PD e Forza Italia. E non vogliono rinunciare alle preferenze e al voto disgiunto, cavalli di battaglia grillini, come la dirigenza pare orientata a fare. Come altre volte il voto online dei militanti taglierà qualche nodo. Anche se certamente non placherà le polemiche.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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