Grillo, la benzina e il populismo

Pubblicato il 23 Marzo 2012 alle 14:04 Autore: Matteo Patané
grillo la benzina e il populismo

Sicuramente una delle misure più detestate tra quelle intraprese dal nuovo Governo Monti è l’aumento delle accise sui carburanti, che ha portato a una nuova serie di aumenti nel prezzo alla pompa; unite ad una risalita del prezzo del greggio e all’inevitabile speculazione delle compagnie petrolifere e di distribuzione della benzina, le nuove tasse hanno portato a dei veri e propri prezzi record.
Ormai è praticamente scontato che il muro dei 2 €/l verrà infranto ben prima dell’estate, né si intravede una frenata dei prezzi nell’immediato futuro.

Gli aumenti della benzina, al pari di quelli sui generi alimentari, sono particolarmente odiosi perché si tratta molto spesso di una spesa non evitabile: se è vero che in diverse situazioni l’automobile può essere sostituita dai mezzi pubblici, è anche vero che la qualità di tali servizi non è in grado di ridurre in maniera significativa l’utilizzo delle auto; inoltre l’aumento dei prezzi della benzina ha ricadute negative sul costo finale di tutti i beni che necessitano di attività di trasporto.

Proprio per queste ragioni il tema è estremamente delicato, e se da un lato non dovrebbe essere oggetto di facili tassazioni al mero scopo di fare cassa su un bene de facto di prima necessità – senza peraltro che lo Stato offra alternative valide tramite treni o autobus – dall’altro non dovrebbe nemmeno essere oggetto di facile populismo, come purtroppo è invece stato per anni.

grillo la benzina e il populismo

Il 5 maggio 2010 il quotidiano gratuito Metro intervistava il noto comico Grillo, e tra gli argomenti trattati figuravano le seguenti frasi shock in argomento carburanti.

Il carburante deve costare 10 euro al litro: questo è il prezzo giusto. Quello che raggiungerà nel giro di 5 anni, tanto vale che lo si definisca subito.

 

Dal prossimo anno raddoppieranno le macchine in circolazione che consumano la metà e le fonti alternative sarebbero, finalmente, concorrenziali rispetto all’oro nero.

Il testo originale dell’intervista non è più reperibile sul sito del quotidiano (il link fornito non è più attivo), ma sui siti e sui blog dell’epoca questi passaggi vennero riportati (si veda ad esempioEcoBlog) e ampiamente commentati.
Il comico genovese si era già caratterizzato in simili atteggiamenti nei confronti dei prezzi dei carburanti. Già nei suoi spettacoli in teatro e televisione (La benzina dovrebbe costare diecimila lire al litro e tu avere una macchina che con due litri fa cento chilometri. Il costo del tuo spostamento non cambia, è giusto?, tratta da Tutto il Grillo che conta) aveva esposto una simile opinione, sempre dettata da una matrice ambientalista.

Anche senza essere arrivati ai 10 euro, ma nemmeno alle 10.000 lire, vediamo oggi come quanto le parole di Grillo fossero in realtà una mera provocazione mediatica, comprensibile e anzi auspicabile nel suo ruolo di comico, molto meno in quello di front-man di un partito politico, il MoVimento 5 Stelle.

La posizione di Grillo sul tema dei carburanti di per sé non si discosta particolarmente da metodologie politiche effettivamente in uso su altri temi; il caso probabilmente più significativo è quello delle quote rosa: anziché attendere l’evoluzione della società in tema di parificazione uomo-donna e avere una maggiore presenza femminile nei posti chiave della vita pubblica, si impone una parificazione numerica in tali posti sperando in un effetto trainante nella struttura sociale del Paese.
Grillo propone un aumento shock del prezzo della benzina per spingere verso un rinnovamento del parco auto e sviluppi nel settore automobilistico che consentano di arrivare ad una situazione sostenibile.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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