Sondaggi elettorali bidimedia: la scissione farebbe calare il PD di oltre 4 punti

Pubblicato il 28 Febbraio 2017 alle 12:31 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi elettorali Bidimedia: la scissione farebbe calare il PD di oltre 4 punti

L’istituto demoscopico Bidimedia ci mostra, nel suo ultimo rapporto, gli scenari elettorali al 25 febbraio 2017. L’istituto ci mostra sia lo scenario in cui non occorre nessuna scissione all’interno dei democratici, sia il caso – adesso più che probabile – della divisione tra PD e il suo inverso, DP (Democratici e Progressisti). I sondaggi Bidimedia vedono, in ambo gli scenari, un calo nelle intenzioni di voto per i due partiti principali, PD e M5S. La maggior parte degli istituti rilevi questa flessione – specialmente per il partito di Renzi, colpito elettoralmente dalla scissione perpetrata da D’Alema, Rossi e Speranza -. Cominciamo dallo scenario (ormai poco probabile) dove non si palesa la frattura definitiva tra il centro renziano e l’ala moderata di sinistra.

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Sondaggi elettorali: senza scissione,  PD mantiene il vantaggio

In questo primo scenario, tanto il PD come il Movimento 5 Stelle perdono poco meno di un punto percentuale. Il PD rimarrebbe ben oltre il 30%, lasciando il M5S a oltre 4 punti di distacco. Va benissimo alla Lega Nord. Il partito di Salvini recupera un 1,4% nelle intenzioni di voto e si porta a pochi decimi da Forza Italia. Buon risultato previsto anche per Fratelli d’Italia (un onorevole 4%, anche se in flessione dello 0,1%) e per il collettivo delle altre forze di sinistra (che riuscirebbe a raccimolare il 5,1% delle preferenze). Va male per NCD che si attesta sul 3% e rischia di rimanere fuori dal Parlamento.

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Sondaggi elettorali Bidimedia: con scissione, crollo PD

In caso di scissione, secondo Bidimedia il Campo Progressista di Pisapia, i Democratici e Progressisti, Sinistra Italiana e altri raggiungerebbero oltre il 13% delle preferenze totali. Una somma che, in ogni caso, non arriva nemmeno alla metà dell’elettorato PD post-scissione. il Partito di Renzi perderebbe oltre 4 punti ma rimarrebbe al comando nelle intenzioni di voto (27,1%). Anche il Movimento 5 Stelle ne perderebbe per via dell’elettorato di sinistra disincantato con il PD centrista e che troverebbe – nei Democratici e Progressisti, e nel Campo Progressista – una nuova alternativa (complice anche lo spostamento a destra dei pentastellati).

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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