Europa: 5 elezioni da tenere d’occhio il prossimo anno

Pubblicato il 30 Dicembre 2016 alle 19:34 Autore: Guglielmo Sano
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Europa: 5 elezioni da tenere d’occhio il prossimo anno

Il 2016 è stato segnato, comunque la si possa pensare, dalla Brexit. Non capita ogni anno di essere testimoni di eventi così importanti. Tuttavia, anche il 2017 si annuncia come un anno denso di potenziali cambi di rotta per il continente europeo. I 5 momenti politici riportati di seguito, infatti, potrebbero essere fondamentali non solo per i rispettivi paesi ma anche per il destino dell’intera Europa.

Europa: 5 elezioni da tenere d’occhio il prossimo anno

Paesi Bassi

Primo appuntamento importante a marzo, quando si terranno le elezioni parlamentari nei Paesi Bassi. Probabilmente, si assisterà a un’altra puntata dello scontro tra “Establishment” e “populismo”, per usare termini tanto noti quanto vaghi. Gli interpreti: Geert Wilders, del Partito della Libertà, formazione a dir poco xenofoba, e Mark Rutte, attuale premier e leader del centro destra in quota Partito Popolare. Guardando ai sondaggi, per quello che può servire di questi tempi, si annuncia una gara sul filo di lana.

Serbia

Elezioni presidenziali serbe previste per aprile. Qui non c’è in palio nulla se non una carica simbolica. D’altra parte, anche qui la logica nazionale ha un peso relativo, almeno dal punto di vista geopolitico. A sfidarsi saranno Tomislav Nikolic, attuale presidente in corsa per la rielezione, e Veselj Seselj del Partito Radical Serbo. Con il primo, la Serbia farà qualche altro traballante passo verso l’adesione all’Ue, pur mantenendo un forte legame con la Russia, tradizionalmente, il principale partner politico di Belgrado. Difficile dire, invece, che ripercussioni potrebbe avere l’elezione, molto improbabile, di Seselj. Il partito di cui è fondatore e presidente tiene in vita il concetto iper-nazionalista di “Grande Serbia”, la patria di tutti i serbi dalla Bulgaria all’Albania, passando per Croazia e Bosnia.

Francia

La battaglia tra establishment e populismo, tra aprile e maggio, terrà il suo atto principale in Francia. Si prevede una sfida a quattro. In corsa, il “thatcheriano” vincitore delle primarie del centro-destra Francois Fillon, il “blairiano” centrista Emanuel Macron, chiunque sarà il vincitore delle primarie del Partito Socialista e, ovviamente, Marine Le Pen leader del Front National. Difficilmente vedremo un altro socialista all’Eliseo. Lo scenario più probabile è un testa a testa tra la Le Pen e Fillon, con Macron alla finestra in attesa di un passo falso di entrambi.

Norvegia

Il quadro che propongono le elezioni parlamentari norvegesi di settembre si annuncia il più “classico”. A gareggiare per la maggioranza allo Storting saranno sostanzialmente due coalizioni, una di centro-destra e l’altra di centro-sinistra. Le forze attualmente al governo, il Partito Conservatore del premier Erna Solberg e il Partito del Progresso, l’elemento “populista” della situazione”, che possono contare sull’appoggio esterno di Democristiani e Liberali, verranno sfidati da Laburisti e alleati.

Germania

A ottobre, sarà il turno della Germania, chiamata a eleggere i membri del Bundestag. Al momento, la Merkel non sembra a rischio. L’estrema destra di Alternativa per la Germania, intanto, continua a crescere.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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