Giovani in pressing su Poletti: la rete chiede le dimissioni. Un rapporto mai sbocciato

Pubblicato il 20 Dicembre 2016 alle 13:35 Autore: Alessandro Faggiano
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Pressing su Poletti: la rete chiede le dimissioni

Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, si è inimicato ulteriormente una gran parte della cittadinanza italiana dopo l’ultima ‘boutade’. Il ministro dichiarava che dei 100.000 giovani italiani che emigrano ogni anno, non tutti siano dei geni e che alcuni di questi sarebbe meglio non averli tra i piedi. La citazione è testuale, e per quanto possa essere estrapolata da un contesto più ampio, rimane una dichiarazione altamente provocatoria. La reazione della rete è stata immediata: Il ministro del lavoro Giuliano Poletti deve rassegnare le dimissioni. Il rapporto conflittuale tra i giovani italiani e il Partito Democratico si palesa nella mancanza di empatia da parte del partito – come sostenuto dallo stesso Renzi all’assemblea PD di pochi giorni fa -.

Poletti e i giovani: un rapporto mai sbocciato

Lo stesso jobs act è stata vista come la peggior riforma da parte dei giovani italiani. La flessibilizzazione del lavoro è stata assunta come precarizzazione. Inoltre, la disoccupazione giovanile – specialmente al sud – è rimasta su livelli drammaticamente alti. E ancora: l’utilizzo smodato dei voucher non è andato giù a nessuna forza politica. La stessa opposizione interna (guidata da Bersani) ha attaccato pesantemente la scelta di utilizzare questo sistema di pagamento. Per quanto i dati macroeconomici ne siano usciti beneficiati, la dimensione sociale della manovra sembra essere stata negativa e mal accolta. In parte, la compattezza delle opposizioni nel rifiutare l’uso eccessivo dei voucher ha amplificato il disagio dei giovani italiani. È evidente che, dopo la Giannini – ministra dell’educazione e unica ‘testa saltata’ nella transizione verso il governo fotocopia di Gentiloni – il prossimo nella lista dei “most hated” è Giuliano Poletti.

#Polettidimettiti: il ministro resisterà alle pressioni della rete e delle opposizioni?

#Polettidimettiti è entrato prepontemente al primo posto nei trending topic di twitter. Per Civati (Possibile), il ministro Poletti è “incommentabile”


Caustico, invece, Raffaele Fitto. Il conservatore la butta sull’ironia.

Infine, anche il leader della Lega Nord si accoda agli increduli.

Poletti sembra essere accerchiato e il prossimo ministro pronto a cadere (giocandosela, probabilmente, con la ministra dell’istruzione senza maturità,  Valeria Fedeli). Rinuncerà o tirerà dritto per la sua strada, incurante del picco di impopolarità raggiunto con la sua ultima ‘uscita infelice’?

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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