Cosa ha detto Obama su Renzi, austerity, TTIP e migranti?

Pubblicato il 18 Ottobre 2016 alle 13:05 Autore: Redazione
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Cosa ha detto Obama su Renzi, austerity, TTIP e migranti?

Alla vigilia della “state dinner” con Matteo Renzi, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ritorna a parlare di Italia ed Europa in un’esclusiva intervista rilasciata a Repubblica. In attesa di conoscere chi gli succederà nello studio ovale alla fine della horse race tra Trump e Clinton, Obama cerca di intessere rapporti più proficui con i paesi europei, dopo la Brexit che ha sancito l’uscita dall’UE del principale interlocutore americano. Pur rimanendo un forte sostenitore delle istituzioni comunitarie europee che rimangono “uno dei più grandi successi politici ed economici dei tempi moderno”.

Obama contro l’Austerity

Il primo presidente di colore della storia degli USA critica, però, l’austerity che blocca la crescita dell’Europa e loda il premier Matteo Renzi  “per la visione e le riforme ambiziose . Lui sa bene che Paesi come l’Italia devono proseguire il loro percorso di riforme per aumentare la produttività, stimolare gli investimenti privati e innescare l’innovazione”. Concorda con il Primo ministro italiano nel chiedere una maggiore flessibilità che favorisca gli investimenti privati e l’innovazione.

La questione TTIP

Sempre in tema di accordi economici, la situazione di stallo in cui si trova il Ttip preoccupa il presidente USA che mette in guardia da “un capitalismo senz’anima che avvantaggia solo i pochi in alto e che contribuisce alla disuguaglianza, a un gran divario tra ricchi e poveri”. Obama poi sottolinea come maggiori politiche protezionistiche “rendono le nostre economie più deboli, danneggiando tutti, in particolare i nostri lavoratori”. Giusto, secondo Obama, proseguire con le trattative tra i Paesi e giungere al più presto ad un accordo sul Ttip.

Turchia, migranti e rifugiati

Sulla questione profughi, Barack Obama ringrazia l’impegno della nostra nazione, in prima linea negli aiuti umanitari, e si dice pronto ad aumentare il contributo statunitense nel Mediterraneo. La crisi rifugiati non può essere risolta senza un accordo tra l’Unione Europea e la Turchia “importante per condividere i costi di questa crisi e garantire un approccio coordinato che rispetti i diritti umani dei migranti e garantisca una politica migratoria ordinata e umana”.

Andrea Ficchì

L'autore: Redazione

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