Roma, Raggi alle prese con la guerra dei rifiuti

Pubblicato il 29 Luglio 2016 alle 17:19 Autore: Francesco Ferraro
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A poco più di un mese dall’insediamento in Campidoglio della sindaca Virginia Raggi, la guerra dei rifiuti rischia di avere dei contraccolpi importanti sul neonato governo capitolino.

Nell ultime ore, infatti, il caso-rifiuti vede aggiungersi un altro tassello con il sequestro, avvenuto stamane, di due impianti dell’AMA, l’azienda di igiene pubblica capitolina. Un sequestro che fa tremare la giunta 5 stelle dal momento che gli impianti in questione, i TMB (impianti di trattamento meccanico biologico) della via Salaria e di Rocca Cencia, fino allo scorso 30 giugno erano sotto il controllo diretto dell’attuale assessora all’ambiente, Paola Muraro, per dodici anni consulente AMA e fino ad un mese fa responsabile proprio dei TMB della Capitale. Secondo quanto riportato da Repubblica, dall’inchiesta emergerebbe che “si sarebbero smaltiti meno rifiuti di quanto prescritto dalla normativa e dal contratto di servizio. Se questo sia avvenuto con la complicità o con la sciatteria di responsabili dell’azienda non è dato ancora saperlo”.

Raggi, pugno duro contro i rifiuti

L’assessora Muraro, dinanzi alle critiche dei cittadini, che soprattutto sui social denunciavano una città ormai allo stremo per la quantità di immondizia sparsa per le strade della città, aveva promesso il “pugno duro” contro l’AMA se non avesse ripulito la Capitale “entro mercoledì”. Peccato che si trattasse del mercoledì di tre settimane fa e la città, in piena estate, si trova a dover fronteggiare una delle più importanti emergenze rifiuti degli ultimi anni. Un ultimatum che vede oggi spostare il termine ultimo al prossimo 20 agosto, giorno entro cui la città, promette Muraro, “sarà completamente ripulita”.

Il blitz all’AMA

Un’ulteriore polemica ha suscitato, lo scorso lunedì, il blitz dell’assessora al quartier generale dell’AMA, dove, rigorosamente in diretta streaming su Facebook, ha strigliato i vertici dell’azienda, ai quali ha chiesto con forza di tornare ad utilizzare il tritovagliatore di Rocca Cencia. “Perché quell’impianto, messo a disposizione di Roma Capitale con una delibera di giunta regionale, non viene utilizzato da Ama?” ha affermato Muraro “Siamo pronti anche a un referendum per chiedere ai cittadini se preferiscono i rifiuti in strada oppure che venga usato il tritovagliatore”. Quello stesso impianto, tuttavia, risulta essere di proprietà del plurindagato Manlio Cerroni, ribattezzato l’ottavo re di Roma, sotto inchiesta in diversi processi con le accuse di traffico illecito di rifiuti, truffa, disastro ambientale e avvelenamento delle acque.

Anche la Sindaca Raggi è intervenuta sulla questione rifiuti: “Un presidente ha l’obbligo di amministrare un’azienda e ha l’obbligo di farlo nel migliore dei modi. Vogliamo pensare che lo abbiano fatto per metterci il bastone tra le ruote? Non importa, lavoreremo per risolvere il problema”.

Daniele Fortini, Presidente della municipalizzata, raggiunto dal Fatto Quotidiano, si è così difeso: “Non abbiamo responsabilità. Ho appena chiesto alla commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, di appurare di chi sono le colpe. La sofferenza nella raccolta e nel trattamento è stata causata dal blocco di un conferimento avvenuto senza preavviso”.

 

Francesco Ferraro

L'autore: Francesco Ferraro

Classe 1991, romano, laureato in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali” all'Università “Roma Tre” con una tesi su Giorgio Napolitano, master in Comunicazione Politica all'Università di Urbino, attualmente segue il corso “Mass Media e Politica” dell’Università di Bologna - Campus di Forlì. Si occupa di politica interna, Quirinale e di comunicazione politica. Collabora con Termometro Politico dal 2015. Su twitter @franzifer
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