Ucraina: un nuovo procuratore capo tra luci e ombre

Pubblicato il 14 Maggio 2016 alle 10:24 Autore: Gabrielis Bedris
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Ucraina: la Verkhovna Rada – il parlamento ucraino – ha nominato procuratore generale Yuriy Lutsenko, il capo del gruppo parlamentare del partito Bloc di Petro Poroshenko. La nomina di un nuovo e indipendente procuratore, insieme con i più ampi sforzi per migliorare lo stato di diritto, attraverso le riforme del disfunzionale sistema giudiziario, sono le condizioni fondamentali per scongelare i miliardi di dollari di sostegno finanziario del Fondo monetario internazionale, degli Stati Uniti e degli altri sostenitori occidentali. Questa settimana, una missione del FMI è arrivata a Kiev per monitorare i progressi e l’impegno del nuovo governo, che spera di ricevere l’erogazione di 1,7 miliardi di dollari, parte di un programma di prestiti congelati di 17,5 miliardi.

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Ucraina: un nuovo procuratore capo tra luci e ombre

Prima d’affrontare il chiassoso raduno dei parlamentari e prima d’essere insediato con 264 voti – ne erano sufficienti 226 – Lutsenko, ha promesso – tra la perplessità dell’opposizione – di portare nell’ufficio del pubblico ministero i migliori professionisti e d’applicare per tutti la legge in modo uniforme: il precedente storico procuratore, Viktor Shokhin, era un alleato di Poroshenko, e ha dovuto dimettersi all’inizio di quest’anno dopo essere stato accusato d’ostacolare i casi politicamente sensibili.

“ pronto a combattere contro le più alte autorità statali, che sono attualmente la principale fonte di corruzione in Ucraina – ha espresso Yulia Tymoshenko, un ex primo ministro che ha affrontato in prima persona gli oneri della corruzione. “Poroshenko non darà mai via questa posizione, non è stupido – ha chiarito un consulente politico a Kiev – Il procuratore generale è infatti Petro Poroshenko. Non importa chi occupa effettivamente la posizione”.

In settimana, la pubblicazione di ulteriori documenti contenuti nei “Panama Papers”, che rivelano come stretti collaboratori commerciali di Poroshenko abbiano stabilito delle società off-shore, hanno fatto aumentare le preoccupazioni relative a possibili favoritismi: in precedenza, gli stessi documenti hanno dimostrato che Poroshenko possiede una ditta panamense. Anche se non è stata depositata nessuna accusa, l’informativa ha dato luogo a delle speculazioni sui media ucraini: Poroshenko, o i suoi più stretti collaboratori, potrebbero avere qualcosa da nascondere.

Sergiy Leschenko, un deputato riformista, ha visto la mano degli oligarchi nel voto che ha portato a procuratore capo Lutsenko. “Il Parlamento è stato costretto in ginocchio, e gli obblighi costituzionali ed internazionali dell’Ucraina sono stati calpestati – ha scritto sulla sua pagina Facebook – I principali voti provenivano da due clan oligarchici”. La nomina è considerata discutibile perché, oltre che trattarsi di uno stretto alleato di Poroshenko, il nuovo procuratore capo non ha una laurea in legge e nessuna esperienza nel campo della giustizia. Prima di votare la candidatura di Lutsenko, giovedì, i parlamentari hanno adattato una normativa per consentire, ad una persona senza esperienze specifiche, d’occupare la posizione di procuratore capo.

 

Poroshenko, mentre è preso tra le varie basi di potere, gruppi d’interesse e la guerra che, seppur acquietata, è sempre latente in Ucraina orientale, si batte per tenere unite le forze governative. Da un lato ci sono gli oligarchi, non tanto una manciata di persone molto ricche, ma piuttosto un gruppo molto ampio di milionari e miliardari che costituiscono un intero sistema, supportati da un numero incalcolabile di persone che s’adoperano e che fanno affari con loro: “Gli oligarchi non sono parte dell’economia – ha sottolineato LeschenkoSono l’economia”. Dall’altro lato ci sono le impazienti persone normali che vogliono il miglioramento del tenore di vita e le riforme promesse durante la rivoluzione Euromaidan.

Nel presentare la candidatura di Lutsenko, il Presidente Poroshenko ha insistito sulla necessità di “nuovi patrioti onesti” per riavviare gli sforzi di riforma ed eliminare la corruzione, aggiungendo – Sono convinto che Yuriy Lutsenko Vitaliovich ha la più alta autorità morale per affrontare la questione della giustizia.

L'autore: Gabrielis Bedris

Nato a Vilnius in Lituania, ho esercitato la professione di avvocato per 25 anni, ora opero come consulente giuridico in Ucraina, Kiev. Iscritto all’ordine dei giornalisti in Ucraina, collaboro in Italia con Termometropolitico e altre riviste, scrivo giornalmente sul mio blog: bedrisga.worldpress.com
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