Discorso Putin: l’inquietante divergenza tra palco e realtà

Pubblicato il 16 Aprile 2016 alle 11:08 Autore: Gabrielis Bedris
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Discorso Putin: giovedì, un po’ umiliato, o almeno non spavaldo come al solito, il presidente russo, ha tenuto il suo annuale live show di coreografiche risposte televisive. Questa volta però, al contrario di quanto succedeva in passato, il suo cuore non era partecipe: lui è apparso la parodia di se stesso, ha persino letto le statistiche economiche, mentre di solito, dimostrando la sua impressionante memoria, le sciolinava senza tentennamenti.

La sessione è durata 3 ore e 41 minuti, breve per gli standard degli ultimi cinque eventi. Putin s’è presentato in studio senza orologio e apparentemente pronto a rispondere alle domande dei cittadini che avevano fatto arrivare oltre 3 milioni di quesiti. Gli elettori si sono dimostrati molto preoccupati dall’alta inflazione causata dalla svalutazione del rublo e dalla caduta dei prezzi del petrolio; ma Putin ha svicolato le domande, “i prezzi dovrebbero stabilizzarsi – ha soggiunto – quando il mercato sarà pieno di merce di fabbricazione russa”.

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Discorso Putin: l’inquietante divergenza tra palco e realtà

Un attivista siberiano ha voluto avere lumi sulle condizioni delle strade, al quale Putin ha ribattuto che “i fondi stanziati sono sufficienti, ma non devono essere spesi per altre cose”. Due imprenditori hanno implorato Putin d’adoperarsi contro le molestie degli ispettori governativi, “stiamo lavorando su questo, ma questa è la mentalità dei burocrati – ha sostenuto Putin. Mentre parlava, la polizia stava perquisendo gli uffici della IKEA fuori Mosca, e la polizia segreta, FSB, stava compiendo ricerche presso gli uffici di diverse società appartenenti al miliardario Mikhail Prokhorov.

Putin non ha nemmeno abboccato quando gli sono state poste alcune questioni geopolitiche, quesiti che negli anni passati gli hanno dato l’opportunità di dare risposte colorate. La Turchia è stata una nazione amica, ha chiarito il presidente, senza nemmeno menzionare il nome del presidente turco, come se lui e il suo omologo turco fossero diventati acerrimi nemici dopo l’intervento russo in Siria. Il presidente Barack Obama è “un uomo rispettabile” che non ha paura d’ammettere i fallimenti americani in politica estera.

“Cos’ha da dire sul nuovo governo ucraino guidato da Volodymyr Groisman?”. “Niente – ha sorriso PutinNon so niente di lui”. “La Russia è circondata da nemici?” – Non è così, e non saremo all’interno di un anello ostile. “Le accuse che gli atleti russi usano il meldonium, un farmaco vietato, è motivato politicamente?” – Probabilmente no, anche se il prodotto non favorisce risultati migliori.

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Discorso Putin: l’inquietante divergenza tra palco e realtà

Lo show non è stato uno spettacolo entusiasmante ed ha presentato solo rari squarci dello scafato senso dell’umorismo di Putin. Alla domanda se avrebbe salvato Erdogan o Poroshenko dall’annegamento, il presidente ha risposto: “Se un uomo ha deciso d’annegare, non può essere salvato”.

Lo stile grigio e noioso della sessione potrebbe essere stato inteso come un calmante. Putin s’è comportato come se la Russia non fosse in preda ad una crisi economica, quando invece nel 2015 la produzione ha perso il 3,7 per cento e le aspettative sono di una continua recessione fino al 2017. La macchina della propaganda ha impiegato anni a portare i cittadini nel campo patriottico e alla frenesia anti-occidentale, ma Putin è rimasto staccato da questa linea. Anzi, ha cercato di trasmettere un senso di «business as usual». “La crisi finanziaria del 2008 è stata più grave” ha proferito Putin.

Alla TV Putin è apparso come un manager calmo ed esperto, non come viene dipinto, un ladro internazionale e un avventuriero che, sfidando l’ostracismo dei leader occidentali e la diffidenza di quelli asiatici, conduce le guerre in Ucraina e in Siria. “Perché mi odiano?” è sembrato che chiedesse innocuamente. Ma Putin è tutt’altro che innocuo. Anche nel mezzo della performance soporifera di giovedì, ha sciolinato alcuni punti a suo sostegno. Ad esempio, ha affermato che le riserve internazionali russe di 388 miliardi di dollari, erano pari a quelle dei primi mesi del 2014, anche se allora erano a più di 500 miliardi. Quando gli è stato chiesto, piuttosto timidamente, sui Panama Papers e le rivelazioni riguardanti i presunti conti offshore dei suoi amici, Putin ha sostenuto che il giornale tedesco Süddeutsche Zeitung, fosse di proprietà di Goldman Sachs – lasciando intendere che la notizia era stata organizzata in USA per screditarlo – Il giornale, tuttavia, appartiene a Suedwestdeutsche Medien Tenere che non è di proprietà di Goldman Sachs.

L’ultimo mandato di Putin è un’inquietante divergenza tra prestazioni pubbliche e realtà: i suoi nemici sembrano appartenere ad un immaginario mondo paranoico. Le sue previsioni economiche – il petrolio che rimbalza e il rublo che riparte, per esempio – sono esageratamente ottimiste; ma l’assenza di un piano economico lo fa sembrare insolitamente impotente o troppo sicuro di sé.

L’assurdità ha raggiunto il suo apice quando Putin ha finto che in Russia tuttora vi sia una certa stabilità. Lui, nonostante il crollo dei prezzi del petrolio e l’annessione della Crimea, gode ancora dell’82 per cento del sostegno popolare; ma, a giudicare dalle domande che ha ricevuto, i russi non stanno comprando la sua linea di prodotti. Le elezioni di settembre non saranno un gioco da ragazzi per gli alleati di Putin: il 59 per cento disapprova il parlamento attuale.

L'autore: Gabrielis Bedris

Nato a Vilnius in Lituania, ho esercitato la professione di avvocato per 25 anni, ora opero come consulente giuridico in Ucraina, Kiev. Iscritto all’ordine dei giornalisti in Ucraina, collaboro in Italia con Termometropolitico e altre riviste, scrivo giornalmente sul mio blog: bedrisga.worldpress.com
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