L’ultima di Erdogan: querela la satira tedesca

Pubblicato il 13 Aprile 2016 alle 09:48 Autore: Lorenzo Chemello
erdogan contro Böhmermann

L’ultima di Erdogan: querela la satira tedesca

In Germania Jan Böhmermann conduce sul canale televisivo ZDFneo (una delle reti ZDF) un programma di satira che si chiama “Neo Magazin Royal“. Il 31 marzo durante una delle sue puntate ha presentato al pubblico una sorta di poesia derisoria che prendeva di mira il presidente turco Erdogan. Il pezzo si chiama “Schmähkritik” (Schmäh significa  imbroglio, truffa) ed ha provocato dei grossi problemi al suo autore. Sono state presentate nei suoi confronti ben 20 denunce da altrettanti cittadini e il pubblico ministero della città di Mainz ha deciso di avviare un’indagine contro Böhmermann e i responsabili del canale ZDF per “offesa ad organi e rappresentanti di stati esteri”.

Le presunte offese che sarebbero state rivolte al premier turco sono in realtà delle frasi che mischiano richiami alle libertà fondamentali degne di una nazione democratica con delle frasi più crude riguardo la sessualità di Erdogan. L’autore del pezzo satirico, il quale è pure il conduttore del programma, ha voluto reagire così alle pressioni diplomatiche esercitate esplicitamente dal governo turco contro la messa in onda del video satirico “Erdowie, Erdowo, Erdowahn“, che in marzo ha raccolto in pochi giorni milioni di visualizzazioni. Già in marzo infatti, la satira tedesca aveva dato fuoco alle polveri contro le politiche intimidatorie e oscurantiste del presidente turco. Ma sembra proprio che questo tipo di satira sferzante non vada giù al governo di Ankara, il quale vede queste espressioni tipiche della libertà di pensiero come delle ridicolizzazioni che andrebbero a calpestare lo stesso popolo turco.

Per la verità la stessa ZDF aveva deciso subito di non difendere a spada tratta il suo conduttore satirico di punta, dichiarando, per voce del direttore redazionale Norbert Himmler, che i limiti della satira erano in questo caso stati oltrepassati. Infatti la replica della puntata, che era prevista per il giorno seguente sulla rete principale della ZDF, è stata accorciata e i contenuti più spigolosi sono stati tagliati fuori. I vertici della rete si sono scusati con l’ambasciata turca per aver inavvertitamente offeso alcuni telespettatori.

erdogan

Durante una telefonata con il premier turco Ahmet Davutoglu, la Cancelliera Merkel si era espressa chiaramente per una condanna del pezzo di satira considerandolo “consapevolmente offensivo”. Le critiche alla Cancelliera non si sono fatte attendere, soprattutto da sinistra. Sarah Wagenknecht, capogruppo al Bundestag per Die Linke (La Sinistra) ritiene che  la Merkel sia ormai “il braccio allungato di Erdogan” che non difende a dovere i diritti basilari costituzionali ad avere una opinione libera e ad avere la possibilità di poterla esprimere artisticamente.

Erdogan contro Böhmermann

E’ notizia di ieri l’ufficializzazione di una querela (Strafantrag) da parte del presidente turco Erdogan contro Böhmermann. Quest’ultimo si è dichiarato sconvolto per come si stiano aggravando le accuse contro di lui, chiedendo con un appello al governo tedesco che “in considerazione dell’approccio artistico e delle posizioni espresse, anche se aggressive, vorrei volentieri vivere in un paese dove sia concesso sondare i limiti della satira e dove questa possa essere oggetto di un dibattito tra la società nel suo complesso”. Nel frattempo la polizia ha deciso di mettere sotto speciale protezione Böhmermann, contro il quale non si possono escludere eventuali attacchi o intimidazioni.

Intanto un attacco contro la ZDF lo ha sferrato la Tv turca A-Haber, con il programma “Yaz Boz” , mandando uno dei suoi reporter più conosciuti direttamente davanti la sede della ZDF a Mainz, con un filmato che pateticamente cerca di spiegare come il Böhmermann-Affäre, come qui in Germania viene chiamato, sia la dimostrazione di quanto la Germania odi la Turchia e invidi la sua crescita economica e la sua rinnovata centralità nello scacchiere internazionale. Un’altra mossa che ha come unico obiettivo riuscire a rinsaldare il popolo turco sotto la guida di Erdogan, illustrato come il vero difensore del popolo turco contro gli attacchi provenienti dall’estero.  L’indignazione paranoica per dei video satirici lascia solo intravedere l’intolleranza del governo turco per la libertà d’espressione e dimostra ancora una volta il suo controllo sempre più ferreo nei confronti dei media nazionali, assoggettati alla sua politica di vittimismo.

La Merkel in questo delicato momento politico cerca di tenersi amico l’alleato turco per fermare le ondate di migranti provenienti dalla Siria e non solo. Vuole far sì che non ci siano più alibi per il rispetto dell’accordo preso tra UE e Turchia per il respingimento degli immigrati clandestini dal suolo europeo e per il loro immediato ritorno verso le coste turche.

 

 

 

L'autore: Lorenzo Chemello

Vicentino, classe '86. Laureato all'Università di Padova in Storia delle culture, mi sono specializzato in Storia Contemporanea all'Università Cà Foscari di Venezia. Da sempre mi interessa la politica e i cambiamenti che questa può creare. Sono attratto dal mondo del no profit. Ho svolto il Servizio Civile in Italia e ho trascorso un anno in Portogallo come volontario SVE in un'associazione che promuove l'attivismo giovanile. Ora finalmente vivo ad Amburgo per lavorare e praticare il tedesco.
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