Germania e ISIS: ecco quanti sono i foreign fighters provenienti da Berlino

Pubblicato il 23 Marzo 2016 alle 11:05 Autore: Lorenzo Chemello
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Germania e ISIS: ecco quanti sono i foreign fighters provenienti da Berlino

ICSR (The International Centre for the Study of Radicalisation and Political Violence) è un’organizzazione non governativa con sede a Londra che si occupa di analizzare e comprendere il fenomeno della radicalizzazione e della violenza politica nel mondo. L’ICSR ha sintetizzato i risultati di uno studio condotto in Germania.

Le autorità tedesche hanno infatti recentemente pubblicato uno studio che aveva come obiettivo quantificare e analizzare il fenomeno della partenza di persone che vivevano in Germania alla guerra in corso in Siria ed Iraq. I dati forniti provengono dall’archivio della polizia federale e dall’intelligence tedesca.

Quante sono le persone che hanno deciso, coinvolte dal messaggio islamista dell’autoproclamatosi Stato Islamico (ISIS), di partire per raggiungere il teatro di guerra in Medio Oriente e per prendere parte militarmente o in appoggio alla “Jihad”? Sarebbero più di 800 dall’inizio del conflitto in Siria quelle persone che hanno lasciato la Germania per ingrossare le fila islamiste.

Un terzo di questi individui sarebbe nel frattempo ritornato in Germania. Il 70% di loro avrebbe preso parte a dei conflitti a fuoco o, perlomeno, avrebbe avuto un periodo di preparazione militare nelle retrovie.

L’apice delle partenze per il Medio Oriente si sono verificate nei primi mesi del 2013 e nell’anno successivo a ridosso della proclamazione ufficiale da parte del sedicente Califfo Al-Baghdadi della fondazione del nuovo Stato Islamico.

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Germania e ISIS: identikit dei foreign fighters provenienti da Berlino

Per il 79% si tratta di uomini. Per la maggior parte sono giovani tra i 18 e i 29 anni d’età. Per il 61% sono persone nate in Germania. Considerato l’insieme l’82,4% appartengono a famiglie di immigrati. Ben 81 persone avevano iniziato, concluso o stavano svolgendo gli studi universitari al momento della partenza.

Due terzi dell’insieme erano già considerati sospetti dalle autorità per la loro appartenenza a gruppi estremisti islamici, il 29% per aggressioni o rapine e il 16% per spaccio di droga.

E’ stato rilevato che sono pochissimi coloro che sono stati indottrinati alla nuova fede islamista solo attraverso Internet. Per la stragrande maggioranza ha contato il coinvolgimento reale in gruppi estremisti di orientamento salafita. Interessante notare come il processo di indottrinamento prima della partenza effettiva del nuovo jihadista sia durato relativamente poco: la metà di loro, ad appena un anno dal loro coinvolgimento in uno di questi gruppi, già aveva preso un biglietto per il Medio Oriente. Il 23% addirittura ha realizzato di dover partire nel giro di soli 6 mesi dal momento del primo approccio col mondo fondamentalista.

L'autore: Lorenzo Chemello

Vicentino, classe '86. Laureato all'Università di Padova in Storia delle culture, mi sono specializzato in Storia Contemporanea all'Università Cà Foscari di Venezia. Da sempre mi interessa la politica e i cambiamenti che questa può creare. Sono attratto dal mondo del no profit. Ho svolto il Servizio Civile in Italia e ho trascorso un anno in Portogallo come volontario SVE in un'associazione che promuove l'attivismo giovanile. Ora finalmente vivo ad Amburgo per lavorare e praticare il tedesco.
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