Ucraina, l’Europa promette il regime senza visto

Pubblicato il 18 Marzo 2016 alle 16:11 Autore: Gabrielis Bedris
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Ucraina, l’Europa promette il regime senza visto

L’esecutivo dell’Unione europea, dopo le rassicurazioni di Poroshenko che il suo paese avrebbe presto superato l’empasse politica, avvierà formalmente l’iter per concedere ai cittadini ucraini l’accesso all’area Schengen senza visto, ha sostenuto Jean-Claude Juncker.

Crisi politica Ucraina

“In Ucraina abbiamo una crisi politica e spero che entro la fine del mese troveremo una soluzione – ha comunicato ai giornalisti il presidente Petro Poroshenko al fianco del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, e al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker – Non ci saranno elezioni anticipate, rimarrà l’attuale coalizione politica, sarà responsabile e orientata alle riforme. Il presidente ha poi aggiunto che il 19 maggio si terrà un vertice UE-Ucraina.

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I finanziatori occidentali, tra cui l’UE e gli Stati Uniti, stanno spingendo i leader di Kiev a rimanere uniti per approvare le necessarie riforme che garantirebbero gli ulteriori 1,7 miliardi di dollari di aiuti del Fondo monetario internazionale.
“Per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti siamo interessati, abbiamo il comune interesse di facilitare ai nostri cittadini gli spostamenti verso i rispettivi paesi – ha spiegato Juncker – L’Ucraina negli ultimi giorni e ore ha intrapreso enormi riforme … questa procedura …. ci permetterà di presentare una proposta per la liberalizzazione dei visti nel mese di aprile.

Eliminazione dei visti

Mentre ora Bruxelles prosegue il cammino per l’eliminazione del visto per 40 milioni di cittadini ucraini, l’iniziativa dovrà poi essere sostenuta dai governi dell’UE e dal Parlamento europeo.
Ci sono già stati segnali che, con l’Europa che ha che fare con la crisi migratoria, la procedura potrebbe essere lunga e difficile. L’UE inoltre, sta negoziando un accordo, come parte di un pacchetto di misure volte ad ottenere l’aiuto di Ankara nella crisi migratoria, d’esenzione del visto per la Turchia.

L’ottenimento del regime senza visti con l’Europa era uno degli obiettivi del governo di Poroshenko, che ha dovuto affrontare una grave crisi economica e finanziaria e un sanguinoso conflitto a est con i separatisti filo-russi.
Il proseguo dell’offerta senza visto per l’Ucraina arriva dopo la piena entrata in vigore al 1° gennaio dell’accordo politico e commerciale tra l’Ucraina e l’Unione europea, patto che era stato ferocemente opposto dalla Russia.
Tuttavia, a causa delle preoccupazioni legate ai problemi politici ucraini, che hanno visto la coalizione presidenziale perdere dei pezzi e la poca volontà del governo ad attuare le riforme, ci sono state delle crescenti tensioni nel rapporto Kiev-Bruxelles, tali da portare alcuni leader europei ad affermare che l’Ucraina non si stesse impegnando abbastanza per realizzare l’accordo di pace di Misnk.

Alcuni in Europa, in particolare in Germania, sono diffidenti all’aprire le porte a milioni di viaggiatori non-UE, in cui il continente sta affrontando la sua peggiore crisi migratoria dalla seconda guerra mondiale.
Per gli ucraini, il passo sarebbe il segno più tangibile che la loro rivolta filo occidentale del 2014 contro il presidente filo-russo Viktor Yanukovich, sta finalmente dando i suoi frutti.

Dopo che Yanukovich è fuggito in Russia, Mosca ha annesso la regione ucraina della Crimea e ha dato sostegno ai ribelli separatisti in Ucraina orientale, dando origine ad un conflitto ancora in ebollizione, in cui sono state uccise più di 9.100 persone.

L'autore: Gabrielis Bedris

Nato a Vilnius in Lituania, ho esercitato la professione di avvocato per 25 anni, ora opero come consulente giuridico in Ucraina, Kiev. Iscritto all’ordine dei giornalisti in Ucraina, collaboro in Italia con Termometropolitico e altre riviste, scrivo giornalmente sul mio blog: bedrisga.worldpress.com
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