Referendum Bolivia: Evo Morales al capolinea?

Pubblicato il 25 Febbraio 2016 alle 12:30 Autore: Giacomo Morabito
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Referendum Bolivia: la scorsa domenica la popolazione ha dovuto esprimersi su una modifica costituzionale che permetterebbe all’attuale Presidente Evo Morales di ricandidarsi nel 2019 per un nuovo mandato (il quarto). Secondo gli ultimi sondaggi che hanno preceduto il referendum, la popolazione boliviana era abbastanza divisa: infatti, secondo i dati, 40% si era espresso contrario alla modifica costituzionale e un altro 40% a favore, l’11% era indeciso e il 2% avrebbe consegnato la scheda bianca, invece il resto ha preferito non esprimersi.

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Referendum Bolivia: Evo Morales al capolinea?

Tuttavia, il risultato dei primi sondaggi dopo il voto davano una vittoria dei ‘NO’, compresa tra il 51% e il 52%. I boliviani avrebbero, quindi, respinto la proposta di modifica della Costituzione nazionale e, dopo dieci anni alla guida del Paese, Morales non potrebbe più presentarsi per un nuovo mandato alle elezioni presidenziali. Tuttavia, è necessario ancora attendere i risultati ufficiali, che saranno resi noti dal Tribunale Supremo Elettorale. Infatti, gli scrutini non sono stati ancora completati, soprattutto nelle aree rurali del Paese dove l’attuale Presidente boliviano vanta un forte sostegno.

Qualora questi dati parziali fossero confermati, si tratterebbe della prima sconfitta politica di Evo Morales, il quale aveva addirittura pronosticato una vittoria con il 70% delle preferenze. Eletto per la prima volta nel 2005 con il 54% dei voti, Morales ha poi vinto le elezioni presidenziali del 2009 (64%) e del 2014 (62%). Si tratta di un vero e proprio record, in quanto la Bolivia è stata storicamente guidata da élite oligarchiche e inclini ai golpe. Inoltre, prima dell’insediamento di Evo Morales, la Bolivia era uno dei Paesi con la più alta diseguaglianza di reddito al mondo, mentre oggi l’estrema povertà si è ridotta della metà, l’analfabetismo è stato debellato e le condizioni di buona parte dei boliviani sono migliorate grazie all’accesso all’acqua potabile e all’energia elettrica.

Ciò che avrebbe compromesso, però, l’immagine del Presidente Morales durante la campagna referendaria è stato lo scandalo di corruzione che ha riguardato il Fondo Indígena, istituito per sostenere progetti di sviluppo a favore di organizzazioni di agricoltori e sindacalisti. Al suo interno, infatti, risultano coinvolte oltre 200 persone, fra cui perlopiù appartenenti al Movimiento al Socialismo, ovvero il partito di Evo Morales. Inoltre, egli è stato anche accusato di aver manipolato l’aggiudicazione di alcuni appalti a favore dell’azienda cinese Camc Engineering, diretta dalla sua ex-compagna Gabriela Zapata Montaño, pari a circa 575 milioni di dollari.