Economia Germania: i dati (positivi) sull’occupazione e le luci (ed ombre) dei minijob

Pubblicato il 5 Gennaio 2016 alle 17:43 Autore: Lorenzo Chemello
economia tedesca volkswagen merkel

Economia Germania: l’occupazione cresce

Rispetto all’anno precedente l’occupazione in Germania cresce dell’1%. Si tratta di un dato rilevato dall’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) e si riferisce al mese di novembre del 2015. Il numero degli occupati è stato calcolato in 43.4 milioni di persone. Questo è il record sin dal 1990, anno della riunificazione delle due Germanie. In confronto con il mese di novembre del 2014 ci sono circa 420.000 nuovi occupati.

Il dato della disoccupazione riferito allo stesso mese di novembre 2015 mostra un decremento di quasi 200.000 unità in un solo anno, con il numero dei disoccupati che si attesta a quota 1.9 milioni. La percentuale della quota di disoccupati – calcolata in rapporto alla forza lavoro – è scesa dal 4.7% al 4.3%. Questo dato pone la Germania al di sotto della metà della media dei paesi UE.

I dati, che confermano il buon andamento dell’economia tedesca, rischiano però di nascondere alcuni dettagli del tipo di occupazione che viene offerta.

Economia Germania: luci ed ombre del minijob

In Germania, infatti, esiste il cosiddetto Minijob, che consiste in un lavoro che può essere svolto con un tetto massimo di 450 euro mensili netti. In Germania ci sono quasi 7 milioni di lavoratori che sono occupati in un Minijob. Per la maggior parte sono distribuiti nei settori della gastronomia e del turismo ma non solo, anche in quello dell’assistenza domestica.

Il minijob era stato pensato dal governo Schröder nei primi anni Duemila per incrementare l’occupazione e per dare l’opportunità a chi entrasse nel mondo del lavoro per la prima volta di trovare un posto anche senza esperienza. Può essere svolto anche da studenti universitari che vogliano guadagnare un po’ di soldi per mantenersi e garantisce al datore di lavoro il pagamento di tasse veramente molto inferiori a quelle dovute per un contratto di lavoro part-time o full-time.

In realtà, questo istituto viene sempre più utilizzato come tampone per riuscire ad assumere o licenziare con maggiore facilità. Inoltre, 450 euro mensili – ma possono essere anche meno, se il datore fa svolgere meno ore – sono scarsi per avere una vita degna in Germania. Molti di coloro che svolgono un minijob non sono studenti, svolgendolo così come unico lavoro. Anche i pensionati che ricevono una pensione bassa possono decidere di arrotondare tramite un minijob, togliendo però ovviamente spazio ai giovani nell’ottica di ingresso nel mondo del lavoro. Insomma: nonostante i dati, anche in un’economia in crescita come quella tedesca permangono luci ed ombre sul versante occupazionale.

Lorenzo Chemello

L'autore: Lorenzo Chemello

Vicentino, classe '86. Laureato all'Università di Padova in Storia delle culture, mi sono specializzato in Storia Contemporanea all'Università Cà Foscari di Venezia. Da sempre mi interessa la politica e i cambiamenti che questa può creare. Sono attratto dal mondo del no profit. Ho svolto il Servizio Civile in Italia e ho trascorso un anno in Portogallo come volontario SVE in un'associazione che promuove l'attivismo giovanile. Ora finalmente vivo ad Amburgo per lavorare e praticare il tedesco.
Tutti gli articoli di Lorenzo Chemello →