QN: “Papa Francesco ha un tumore al cervello” Padre Lombardi: “Notizia infondata”

Pubblicato il 21 Ottobre 2015 alle 09:43 Autore: Francesco Ferraro
ius soli il papa con una mano sul capo e davanti a se un microfono

È una di quelle notizie che lasciano a bocca aperta e che tengono col fiato sospeso i fedeli di tutto il mondo: papa Francesco ha un tumore beningo al cervello. A dare la notizia è Quotidiano Nazionale. Stando alle indiscrezioni Papa Francesco avrebbe una “piccola macchia scura nel cervello”, un piccolo “tumore curabile” che il Pontefice avrebbe scoperto in occasione di una visita in incognito fatta qualche tempo fa vicino Pisa dopo la consultazione di un medico giapponese, specialista di fama mondiale in questo tipo di malattie. Il luminare lo avrebbe però rassicurato: “non c’è alcun bisogno di un intervento”.

Dinanzi a questa notizia, ci domandiamo fino a che punto possa spingersi il diritto di cronaca di un quotidiano, soprattutto se la persona in questione è un uomo di 78 anni che porta sulle sue spalle il peso della Chiesa in un momento così delicato.

Papa Francesco ha un tumore benigno al cervello: diritto di cronaca?

“Ci siamo posti il problema” ha affermato il direttore del quotidiano, Andrea Cangini, nel suo editoriale di stamane. “Scriviamo oggi, sulla base di fonti certe, che papa Francesco ha un tumore al cervello e fino a ieri ci siamo domandati se fosse lecito violare in maniere così evidente la privacy di un uomo. Un uomo che a dicembre compirà 78 anni. Abbiamo ritenuto che in questo caso il diritto alla riservatezza contasse un po’ meno del diritto dell’opinione pubblica ad essere informata. Quel che vale per i capi di Stato e di governo vale a nostro avviso anche per il capo della Chiesa cattolica: in casi del genere, la malattia cessa d’essere una faccenda privata per divenire una questione di pubblico interesse in ragione dell’enorme responsabilità che grava su malati così straordinari. Si è lungamente parlato, negli scorsi anni, del tumore alla prostata di Silvio Berlusconi così come della malattia che affliggeva papa Wojtyla e, dopo di lui, delle patologie di Benedetto XVI. In nessuno di questi tre casi la notizia del corpo malato ha minato la credibilità del “leader”; in tutti e tre questi casi l’immagine dell’uomo ne è uscita rafforzata. Francois Mitterand negò fino all’ultimo di avere un cancro, ritenendo che l’ammissione avrebbe leso la maestà della Presidenza francese, Ronald Reagan toccò il culmine della propria popolarità negli Stati Uniti e nel mondo rivelando d’avere l’Alzheimer”.

Cangini ha aggiunto inoltre che “quando il malato svolge una funzione così rilevante per l’interesse generale pubblicare la notizia della malattia è un ​dovere per chi la scova. Le dimissioni di Joseph Ratzinger e lo stile informale di papa Francesco hanno smitizzato la sacralità del pontificato, umanizzandolo: mai come oggi il Papa appare un uomo tra gli uomini. Un uomo malato, nella fattispecie, ma di un male assolutamente curabile. Un uomo come tanti. Siamo certi che Jorge Mario Bergoglio, a cui vanno i nostri auguri più sinceri, saprà trasformare un elemento di debolezza in un fattore di forza”.

papa francesco affianco al portavoce del vaticano padre lombardi

Padre Lombardi: “Notizie infondate, diffusione irresponsabile”

Nella tarda serata di ieri è arrivata la secca smentita del portavoce della Santa Sede, Padre Lombardi: “Il Papa sta svolgendo come sempre la sua attività intensissima. La diffusione di notizie infondate è gravemente irresponsabile”.

A stretto giro la replica il direttore del Resto del Carlino: “La smentita è comprensibile ed era attesa. Abbiamo a lungo tenuta ferma la notizia per fare tutte le verifiche del caso, non abbiamo il minimo dubbio sulla sua fondatezza. Ci siamo seriamente interrogati se pubblicarla o meno. Abbiamo ritenuto che quel che a nostro avviso vale per un capo di Stato o di governo valga anche per il Papa: l’enorme responsabilità pubblica di cui queste personalità sono gravate ci porta a credere che il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata sia più importante del diritto alla riservatezza”.

 

Francesco Ferraro

L'autore: Francesco Ferraro

Classe 1991, romano, laureato in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali” all'Università “Roma Tre” con una tesi su Giorgio Napolitano, master in Comunicazione Politica all'Università di Urbino, attualmente segue il corso “Mass Media e Politica” dell’Università di Bologna - Campus di Forlì. Si occupa di politica interna, Quirinale e di comunicazione politica. Collabora con Termometro Politico dal 2015. Su twitter @franzifer
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