Mali: mandato di cattura per uno dei terroristi che ha distrutto Timbuctu

Pubblicato il 29 Settembre 2015 alle 11:32 Autore: Piergiuseppe Parisi
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Mali: risale a sabato scorso, 26 settembre, la notizia del trasferimento di un presunto fondamentalista islamico nella prigione dell’Aia, sede della Corte Penale Internazionale.

Mali: chi è Abu Tourab

Nel riserbo più totale, la Corte Penale Internazionale (CPI)  aveva spiccato un mandato di arresto nei confronti di Ahmad Al Faqi Al Mahdi, meglio noto come Abu Tourab, membro del gruppo fondamentalista Ansar Dine, detenuto in Niger.

Abu Tourab, in custodia all’Aia dalle prime ore di sabato 26 settembre, è sospettato di aver preso attivamente parte, in qualità di membro di una corte islamica costituita da fondamentalisti e come comandante della brigata Hesbah, alla distruzione di 10 edifici storici nella città di Timbuctu (Mali), inclusi diversi mausolei e la moschea di Sidi Yahia.

L’udienza di prima comparizione di fronte al giudice Cuno Tarfusser è stata fissata per il giorno 30 di settembre.

Mali: un patrimonio raso al suolo

Dal gennaio 2012 è in atto in Mali un sanguinoso conflitto che vede coinvolti svariati gruppi fondamentalisti tra cui anche Ansar Dine, il gruppo di appartenenza di Abu Tourab, affiliato ad Al-Qaeda.

Nello stesso anno, guerriglieri appartenenti ai diversi gruppi hanno invaso la città di Timbuctu, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, e sede tra il quindicesimo e sedicesimo secolo di quasi 180 scuole e università, poli di attrazione per studenti provenienti da tutto il mondo musulmano.

Quattordici dei sedici mausolei presenti nella città sono stati rasi al suolo durante le violenze, in quanto considerati dai gruppi fondamentalisti simboli dell’idolatria.

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Mali: le indagini alla CPI

Il Governo del Mali aveva riferito la situazione alla Corte Penale Internazionale nel corso del 2012, chiedendo che i crimini commessi sul suo territorio venissero investigati. Il Procuratore, Fatou Bensouda, aveva deciso di iniziare un’indagine nel 2013.

Al Faqi è, al momento, l’unico sospettato custodito all’Aia, nonché il primo detenuto accusato, dinnanzi alla CPI, di aver commesso crimini contro il patrimonio artistico e culturale.

Mali: messaggio allo Stato Islamico

Considerati gli ultimi catastrofici eventi verificatisi in Siria per mano dei militanti dell’ISIS, la decisione del Procuratore di spiccare il mandato d’arresto nei confronti di Abu Tourab non appare intempestiva.

Nonostante i gravissimi crimini perpetrati sul suolo maliano, infatti, la decisione di procedere all’arresto di Al Faqi sembra voler creare un precedente, forse ad ammonire i militanti dello Stato Islamico, così come a rassicurare l’opinione pubblica, circa la determinazione della Corte a voler perseguire penalmente anche crimini perpetrati contro il patrimonio storico dell’umanità.

D’altro canto, dinnanzi alla disastrosa situazione in Mali e ad una apparente stasi delle indagini determinata dalla difficoltà di agire di fronte ad un panorama così frammentato e volatile, la mossa del Procuratore sembra anche voler dimostrare che la Corte non starà a guardare inerme la distruzione di un paese e le sofferenze causate ai suoi abitanti, ma si impegna ad intervenire perché giustizia sia fatta.

L'autore: Piergiuseppe Parisi