Perù: liberati 39 ostaggi di Sendero Luminoso dopo 25 anni

Pubblicato il 30 Luglio 2015 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Perù: finalmente libere. Dopo essere state utilizzate come schiavi, 39 persone (di cui 26 bambini e 11 donne) sono state liberate dall’esercito peruviano.

Perù: oltre 25 anni di prigionia

La maggior parte di loro fu rapita oltre 25 anni fa dal gruppo guerrigliero di ispirazione maoista Sendero Luminoso, il cui nome ufficiale sarebbe Partido Comunista del Perú sobra el Sendero Luminoso de Mariátegui. Fra queste, un uomo di 70 anni prelevato da un convento a Puerto Ocopa e poi costretto a lavorare nei campi di remote località montane in Perù, come gli altri ostaggi.

Secondo quanto dichiarato in conferenza stampa dal Viceministro della Difesa del Perù, Iván Vega Loncharich, i bambini sono costretti a lavorare i campi, mentre gli uomini sono impegnati a combattere o trafficare cocaina e le donne avevano il compito di “procreare e generare nuovi ribelli”. In particolare, i bambini sono nati quasi tutti durante la prigionia e concepiti in seguito alle violenze subite dalle donne rapite.

perù sendero luminoso

Perù: una vittoria per il governo

Secondo le dichiarazioni dello stesso Viceministro della Difesa, molti di loro erano molto spaventati dai soldati poiché descritti dai guerriglieri come “nemici” mentre parte degli adulti, ormai abituati alla vita con il gruppo terroristico, inizialmente sono stati riluttanti ad essere salvati dalle forze peruviane. Il campo in questione è situato in una regione alla confluenza dei fiumi Apurimac, Ene e Mantaro, nota per essere un centro di piantagioni di cocaina.

L’operazione militare si è svolta lo scorso 23 luglio ed è stata condotta da 120 militari supportati da 4 elicotteri. I militari peruviani hanno raggiunto il campo grazie alla collaborazione di un ex prigioniero, fuggì circa un mese fa. Per il governo peruviano si è trattata di una grande vittoria contro i guerriglieri di Sendero Luminoso, considerato fra i gruppi terroristici più sanguinari fino al 1992, ovvero quando fu arrestato il suo fondatore Abimael Guzmán, meglio noto con il nome di battaglia “Presidente Gonzalo”. Da allora, infatti, parti della guerriglia si sono convertite al traffico della cocaina, trasformando così il gruppo terroristico in un vero e proprio un cartello della droga.