Sicilia, Meloni scomunica la candidatura di Buttafuoco lanciata da ‘Noi con Salvini’

Pubblicato il 28 Luglio 2015 alle 10:41 Autore: Giuseppe Spadaro
meloni con indice in alto durante suo veemente intervento

A metà tra provocazione e proposta politica ‘Noi con Salvini’ ha lanciato Buttafuoco tra i possibili candidati in Sicilia per il dopo Crocetta. Meloni ha commentato smontando la proposta e spiegandone i motivi dalla sua pagina Facebook: “Leggo che Matteo Salvini vorrebbe Pietrangelo Buttafuoco governatore della Sicilia. Non so se si tratti di una proposta reale, ma ho una cosa da dire sul tema. Pietrangelo Buttafuoco è senza dubbio un validissimo intellettuale e una icona della destra, lo considero un mio amico, ma in estrema sincerità non credo sia una buona idea candidare alla guida della Sicilia una personalità che ha deciso di convertirsi all’Islam”.

Meloni: “Non vorremmo dare segnale di resa ai fanatici”

“Ognuno è libero di professare la religione che vuole, ma credo che in questi anni l’Italia e l’Europa debbano rivendicare le proprie origini greche, romane e cristiane davanti a chi vorrebbe spazzarle via. Non vorremmo dare un segnale di resa ai fanatici che rimpiangono il passato dominio arabo e musulmano sulla Sicilia. Se la Lega Nord e Matteo Salvini vorranno avere il primato di candidare un convertito all’Islam, per quanto ottimo scrittore e intellettuale, a governatore della Sicilia, Fratelli d’Italia non potrà essere della partita.

giorgia meloni in primo piano e dietro di lei matteo salvini

Buttafuoco a Meloni: “Costretta ad argomentare da pezzente”

Lo scrittore risponde tramite la redazione di Libero. “Io faccio politica, me ne rendo conto, ma con i miei libri e con i miei articoli. Non sono adatto al mercato elettorale dove la pur formidabile Meloni è poi costretta ad argomentare da pezzente per salvaguardare il proprio orticello”.

“La Sicilia non potrà essere salvata da un nuovo presidente ma solo da due necessari passaggi: la nomina di un commissario straordinario e la cancellazione dello Statuto speciale. È impossibile governare la Sicilia col ricatto del consenso”. “I Cinque Stelle hanno un punto debole: non si sono dimessi. Hanno preferito vivacchiare con lo stipendio in saccoccia invece che seguire Ferrandelli, il giovane deputato del Pd che si è dimesso dimostrando quel valore che neppure i parlamentari di destra hanno saputo cavar fuori dal loro attendismo. Non si può stare un minuto di più in una istituzione al cui vertice c’è Crocetta, inadatto per tutto e non certo per la intercettazione fantasma”.

Buttafuoco dedica un ultimo pensiero ancora all’amica di destra Giorgia Meloni: “è vero, da saraceno quale sono ho perso i diritti civili, ho guadagnato i doveri della verità e perciò non posso non segnalare alla pur formidabile Meloni il suo errore blu in storia: la Sicilia islamica fu l’esempio più alto di civiltà del Mediterraneo. Le regalerò Il Canzoniere di Ibn Hamdis, il più potente canone poetico della letteratura italiana in lingua araba (ebbene sì). A ogni modo. Governatore io no, ma se si libera un posto da emiro un pensierino glielo dedico”.

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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