Bonelli dei Verdi denuncia una “fatwa” dei media su di lui e si dimette

Pubblicato il 31 Maggio 2015 alle 17:05 Autore: Riccardo Bravin
Primo piano di Angelo Bonelli con la bandiera dei Verdi sullo sfondo

Sono un atto di protesta le dimissioni di Angelo Bonelli, leader dei Verdi dal 2012, ma storico militante del movimento a partire dal 1992.
La protesta di Bonelli tuttavia non è affatto rivolta al movimento ecologista, ma avrebbe invece proprio lo scopo di far accendere i riflettori sui Verdi italiani, che secondo Bonelli sarebbero stati da anni fatti sparire dall’informazione pubblica.

Verdi, La censura sui media

L’ex leader ecologista affida alla sua pagina facebook la spiegazione della sua scelta pubblicando un post dall’emblematico titolo “le scelte di una vita e l’insopportabile censura dell’informazione”.
Le parole dell’attivista romano sono cariche di amarezza per una scelta che rivela essere stata presa da tempo.
Bonnelli denuncia che a differenza degli altri partiti politici, i Verdi sarebbero stati negli ultimi anni, sistematicamente ignorati dai principali media e talk show italiani: “Sono presenti tutti nei talk show tranne i Verdi. Zero secondi di presenza dei Verdi a Ballaro’, Dimartedi, Virus,Agora’,1/2 ora e poi Piazza Pulita, la Gabbia ecc…… Zero secondi nei Tg che non raccontano le nostre iniziative e le nostre proposte…”
Nel post Bonelli ripercorre la sua carriera politica all’interno del movimento, raccontando le motivazioni che lo hanno spinto ad aderire e le sue prime battaglie da consigliere comunale a Roma contro l’imprenditore edile Gaetano Caltagirone, contro la cementificazione.

Angelo Bonelli su una barca in mare a braccia alzate. Nella mano sinistra regge un brattolo contenente liquido nero

Verdi, La questione di Taranto e dell’Ilva

Bonelli si sofferma quindi sulla sua contestata candidatura a sindaco di Taranto, sottolineando come questa abbia rappresentato una rottura del movimento con la sinistra italiana ed evidenziando come a suo dire la questione dell’Ilva abbia rappresentato una sconfitta per la sinistra:
“Perché io penso che Taranto rappresenti il fallimento anche della sinistra italiana. Taranto non è un problema locale ma rappresenta la sfida nazionale per cambiare modello produttivo rilanciando occupazione e non vendendo la salute delle persone. “
A proposito dell’Ilva, Bonnelli dichiara di voler continuare a seguire il processo “ambiente svenduto” a Taranto, anche se non più da leader ma da semplice militante del movimento.
Bonelli conclude la sua “lettera” ringraziando coloro che lo hanno supportato e esprimendo rabbia e amarezza per essere stato isolato da intellettuali e politica per aver chiesto maggior spazio televisivo: “ Ma se non appari non esisti !!! E noi Verdi siamo stati espulsi come accade in un regime”.