Berlusconi da Fazio per la prima volta, durissimi attacchi a Renzi, Alfano e Grillo del M5S

Pubblicato il 25 Maggio 2015 alle 11:54 Autore: Riccardo Bravin
Silvio Berlusconi viene intervistato nello studio di che tempo che fa da Fabio Fazio. Fabio Fazio è seduto davanti ad una scrivania con la mano protesa verso Berlusconi. Berlusconi è seduto in poltrona e regge dei fogli.

Solo qualche anno fa l’evento sarebbe stato clamoroso, avrebbe tenuto banco su giornali e trasmissioni televisive e sarebbe rimasto impresso nella memoria.

Ma l’impatto mediatico di Silvio Berlusconi intervistato per la prima volta da Fabio Fazio, non ha avuto nemmeno lontanamente lo stesso effetto dirompente che ebbe quando due anni fa si confrontò a Servizio Pubblico con Santoro e Travaglio.

Berlusconi da Fazio ospite di ‘Che tempo che fa’

Ampie le questioni affrontate dal politico e dal conduttore a ‘Che tempo che fa’, e le dichiarazioni dell’ex Cavaliere potrebbero comportare qualche ripercussione per le future alleanza del partito.

La delusione per gli ex alleati e la mancanza di un sucessore

Incalzato da Fazio in merito al suo successore in Forza Italia, Berlusconi ha affermato:“ Non ho mai pensato a un erede, e poi ancora non si è fatto vivo”, negando in radice la possibilità che il nuovo leader possa trovarsi attraverso lo strumento delle primarie: “Finora sono state larghissimamente manipolabili. Con le primarie sono stati scelti i peggiori sindaci che le città abbiano avuto nella storia”.
Amaro lo sfogo di Berlusconi quando la discussione si sposta sugli ex alleati, Gianfranco Fini, Angelino Alfano e Raffaele Fitto che per il leader di FI sarebbero senza: “speranza di un futuro politico”. Per Berlusconi loro:” Hanno abbandonato Fi dei professionisti della politica. Per me e per la maggioranza di FI la politica è dovere, loro fanno politica per il proprio tornaconto”.
In particolare è durissimo l’affondo su Alfano, ora diretto avversario politico nel governo Renzi: “Alfano ministro? E’ attaccato alla sua poltrona con forte affetto…”
Queste considerazioni potrebbero creare qualche imbarazzo considerando che avvengono a sette giorni dalle elezioni regionali in cui Forza Italia ed NCD saranno alleati, ma Berlusconi non si ferma e attacca anche un altro possibile alleato, Matteo Salvini: “Non si può pensare che Fi senza il suo leader che non è candidabile e che non va in tv possa resistere a un Salvini che va in tv 6 ore alla settimana. Io avuto in maniera forte e precisa l’indicazione di non andare in tv. Mi è stato imposto.”

Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano si stringono la mano sul palco di un comizio del Popolo delle libertà. Sul poggio c'è la scritta Consiglio Nazionale Roma 1 luglio 2011 ed il logo del partito

La rivoluzione liberale e il patto del Nazareno

L’ex Cavaliere parla del suo progetto politico, rispolverando la “rivoluzione liberale”, cavallo di battaglia della prima ora: “Una grande riforma della macchina dello Stato, una grande riforma del fisco, una riforma profonda della magistratura”.
Tra i risultati che Berlusconi ritiene di aver raggiunto, ci sarebbe la sconfitta politica del movimento 5 stelle: “Alle europee ho avuto il merito di decretare la decadenza di Grillo, la storia di Grillo è finita, in Parlamento i suoi non contano nulla”.
Non poteva mancare un attacco diretto al governo guidato da Matteo Renzi, “un signore mai eletto” e che in una democrazia sospesa” non starebbe dimostrando di sapere “ciò che ha bisogno il paese” e starebbe portando l’Italia “ad una crisi forte”.
Berlusconi di conseguenza esclude categoricamente che possa esserci qualsiasi riconciliazione sul Patto del Nazareno: “Il Nazareno era un metodo, le parti in causa potevano lavorare insieme per cambiare le sorti del Paese. Siamo partiti bene, ma poi abbiamo degradato. Renzi ha chiesto ben 17 modifiche al Patto. Alcune erano inaccettabili, ma alcune le abbiamo accettate lo stesso. Poi è venuto il momento di decidere sul presidente della Repubblica e lì ha deciso tutto lui, senza neppure interpellarci. E qui abbiamo capito che Renzi mirava al suo tornaconto personale”.
Berlusconi conclude la sua intervista in veste di Presidente del Milan, parlando del futuro dei rossoneri: “Sto cercando qualcuno che sia disposto a condividere con me i finanziamenti per il mio Milan. Non ho intenzione di lasciarlo, ma di riportarlo ai livelli di qualche anno fa, quando era “la squadra più titolata del mondo”.