La Lega molla Silvio. Maroni: “Passi la mano”. Salvini: “Renzi più cattivo”

Pubblicato il 7 Maggio 2015 alle 11:16 Autore: Antonio Atte

Fotografano perfettamente i rapporti di forza tra Berlusconi e Renzi e la percezione dell’appannata figura dell’ex Cavaliere in casa Lega, le dichiarazioni rilasciate oggi da Roberto Maroni e Matteo Salvini.

In un’intervista a La Repubblica, il presidente della Regione Lombardia ha bocciato senza mezzi termini l’idea berlusconiana di costruire una sorta di partito Repubblicano: “Con il progetto di un’unica grande formazione, Berlusconi cerca solo di attuare una strategia di riduzione del danno”, ossia l’Italicum. “Noi non ci staremo mai. Silvio ha commesso un peccato mortale. Di superbia. Lui pensa di risolvere la questione Lega facendo gli interessi suoi. Ma sbaglia, vincerà comunque Renzi: oggi, domani, e almeno per i prossimi cinque anni”.

“La Lega è un partito indentitario, per noi l’appartenenza viene prima della convenienza. Chiederci di rinunciare al nostro simbolo è come chiedere a un interista di diventare milanista, o viceversa”, spiega Maroni. “Parlo a titolo personale, lo dico quasi per gioco: noi ci potremmo stare solo se la lista unica di centrodestra si chiamasse Lega Italia”.

“Con Silvio c’è un altro problema: deve capire che è arrivato il momento di passare la mano, che con Renzi lui non può competere”, prosegue l’ex ministro, che suggerisce: “Convochi gli stati generali del centrodestra, investa su una nuova leadership. Sia lui a guidare, e non a subire, la successione”.

Silvio Berlusconi e Roberto Maroni

Salvini: “Renzi più cattivo di Berlusconi”

Eloquenti anche le parole di Matteo Salvini, che in uno stralcio del libro “Matteo Salvini #IlMilitante” (scritto dai giornalisti Alessandro Franzi e Alessandro Madron e in uscita domani per GoWare edizioni) diffuso da Ansa, definisce Renzi “più cattivo di Berlusconi” perché “occupa ogni posizione di potere. O sei con lui o ti asfalta”.

Ad Agorà, su Rai Tre, il segretario federale della Lega ha poi espresso tutto il suo scetticismo circa l’ipotesi di confluire nel famigerato – e al momento osteggiato da tutti – partito Repubblicano: “Dipende dai progetti, ci abbiamo già provato in passato, le marmellate non funzionano. Se c’è un progetto comune, sull’aliquota fiscale al 15% per esempio, vediamo. Comunque non penso che la Lega si scioglierà in niente – afferma Salvini – Se si votasse domani mattina, anche con l’Italicum, la Lega correrebbe da sola, non cambiamo posizione per la legge elettorale. Ci vuole un progetto comune”.

“Io ho l’ambizione di portare avanti un progetto alternativo a quello di Renzi, di andare al ballottaggio e di vincere le elezioni con al sua legge. Se ci sarà o non ci sarà Berlusconi non lo so, lo spero, ma i tempi e le condizioni le dettiamo noi. Berlusconi qualche errorino lo ha fatto”, ha concluso Salvini, in vena di eufemismi.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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