Nemtsov: il killer ha confessato

Pubblicato il 9 Marzo 2015 alle 14:48 Autore: Guglielmo Sano

Le indagini sull’omicidio dell’esponente dell’opposizione russa Boris Nemstov verso la conclusione? Un uomo ha confessato di essere il killer.

La confessione di Dadayev

Zaur Dadayev, uno dei sospettati per l’omicidio di Boris Nemtsov, ha confessato di essere stato lui a premere il grilletto contro l’ex vice primo ministro russo. Lo ha riferito, all’agenzia di stampa Reuters, Nataliya Mushnikova, uno dei magistrati che ha condotto il suo interrogatorio. L’unica dichiarazione di Dadayev, durante la prima udienza a suo carico, è stata “amo il profeta Maometto”.

Inoltre, un’altra persona, Anzor Gubashev arrestato sabato insieme a Dadayev, sarebbe stata formalmente accusata di complicità nell’omicidio. Sono in corso accertamenti sulla posizione di altri 3 indagati: Shagid Gubashev, fratello di Anzor ( i due a loro volta sarebbero cugini di Dadayev), Khamzad Bakhaev e Temerlan Eskerkhanov. Un sesto indagato, la notizia riportata dall’agenzia di stampa Interfax non è confermata, si sarebbe fatto esplodere poco prima di essere catturato a Grozny, capitale della Cecenia.

“Un patriota russo”

È stato proprio Ramzan Kadyrov, premier ceceno, il più sorpreso dall’arresto e dalla confessione di Zaur Dadayev. Sul suo account Instagram ha scritto di aver conosciuto il reo confesso quando prestava servizio nelle forze di sicurezza di Grozny, “un vero patriota russo” ha aggiunto.

nemtsov

Dadayev, prima di terminare il servizio di leva, aveva il grado di tenente ed era arrivato alla carica di vice comandante del 46esima brigata operativa delle truppe del ministero dell’Interno; aveva ricevuto diverse onorificenze per essersi distinto coraggiosamente in alcune operazioni anti terrorismo. Da parte sua Kadyrov ha ordinato “di controllare la sua condotta poco prima della fine del servizio” e si augura che un tribunale “stabilisca se è colpevole e in tal caso accerti le ragioni per cui ha agito”.

La pista del fondamentalismo

Kadyrov ha detto anche che “Zaur era molto credente e come altri credenti deve essersi offeso per i fatti di Charlie Hebdo e le dichiarazioni a sostegno delle caricature sulla stampa”. Dunque, prende sempre più quota l’ipotesi che dietro l’omicidio di Boris Nemtsov ci siano le istanze del fondamentalismo islamico: il politico russo in un breve post sul suo blog aveva condannato la strage di Parigi.

Ilya Yashin, alleato politico di Nemtsov, a proposito dei risultati delle indagini ha detto: “si stanno avverando i nostri peggiori timori, con l’accreditarsi della pista dell’estremismo islamico Putin viene tirato fuori dalla linea di fuoco”. Come per Anna Politkovskaya, lo scorso giugno per il suo omicidio sono stati condannati (una strana coincidenza per alcuni) 5 ceceni, “tutte le responsabilità saranno addossate all’esecutore materiale e non si scoprirà la verità sui mandanti”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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