Crisi Mercatone Uno: M5S presenta un’interrogazione

Pubblicato il 5 Marzo 2015 alle 10:13 Autore: Antonio Atte

Mercatone Uno, catena nazionale di supermercati del mobile, da mesi vive una situazione di profonda crisi economica che potrebbe mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro, diretti e indiretti, a livello nazionale: per la precisione si tratta di 3.500 lavoratori, più l’indotto e 30 gioiellerie E’ Oro. Lo scorso 28 febbraio è scaduto il termine per l’ufficializzazione di eventuali manifestazioni d’interesse su Mercatone Uno da parte di potenziali acquirenti, nell’ambito della procedura di concordato preventivo che l’azienda ha avviato lo scorso gennaio. Il Gruppo, in una nota, fa sapere che ai vertici aziendali sono pervenute tre manifestazioni di interesse da parte di altrettanti investitori interessati, sulla cui identità al momento vige il massimo riserbo. “Se si può intravvedere qualche spiraglio – continua la nota del Gruppo – lo si deve certamente all’impegno profuso non solo da tutto il management ma anche da tutti i dipendenti, i fornitori, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni, che stanno seguendo la vicenda Mercatone Uno con assoluta serietà e professionalità e con spirito collaborativo volto ad una risoluzione positiva della situazione del Gruppo”.

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Mercatone Uno, M5S: “L’Universo del risparmio (dei posti di lavoro)”

Sulla vicenda di Mercatone Uno, il M5S ha già depositato “un’interrogazione a risposta in commissione, diretta ai Ministeri alle Attività produttive e del Lavoro”: lo scrivono in un comunicato ufficiale (cofirmato da altri 41 deputati M5S in tutta Italia) il parlamentare Davide Crippa e il consigliere della regione Piemonte Giampaolo Andrissi. Solo tra le province di Novara e Vco (Verbano-Cusio-Assola, ndr), infatti, i posti a rischio sono 200. “Questa la prospettiva non troppo lontana che potrebbe vedere protagonista Mercatone Uno, catena di negozi che con il risparmio ci ha praticamente costruito un brand”, si legge nella nota. “Ora, a causa di un indebitamento di circa 425 milioni di euro, l’azienda bolognese si è trovata costretta a passare tramite la richiesta di concordato preventivo mettendo a rischio diverse migliaia di posti di lavoro, oltre che il disagio delle mancate consegne di prodotti già ordinati e pagati all’utenza. Situazione – aggiungono i firmatari del comunicato – che causerebbe uno scenario drammatico in tutta Italia”. Sulla crisi della catena Mercatone Uno, lo scorso 3 marzo a Torino è riunito un tavolo indetto dall’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero. Per il prossimo 12 marzo è invece fissato il tavolo nazionale, presso il ministero dello Sviluppo economico.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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