Roma, Bye Bye Marino. Dal Pd: cambi o se ne vada

Pubblicato il 18 Novembre 2014 alle 11:59 Autore: Giuseppe Spadaro

A Roma Marino sempre più in bilico: la situazione per il sindaco si fa sempre più insostenibile. Dopo il caso delle multe non pagate, la protesta crescente a Tor Sapienza ed un diffuso malcontentpo il Pd avverte il sindaco Marino: cambi o se ne vada.

L’ultimo messaggio con invito a cambiare gli arriva da Lorenzo Guerini, uomo forte del Pd guidato da Renzi. “Nessun diktat. Ma è ovvio che non ci si può accontentare del piccolo cabotaggio. La giunta va rafforzata per dare slancio al governo della Capitale”. Il vicesegretario del Pd è stato incaricato da Matteo Renzi di sbrogliare il caso-Marino. Nell’intervista concessa al Messaggero  Guerini afferma: “Parlo spesso con Marino così come con altri sindaci delle grandi città. È normale che ci sia un confronto tra il partito nazionale e i nostri sindaci impegnati in ruoli così importanti e delicati”. E annuncia: “Ci vedremo nelle prossime ore. Non credo che l’agenda degli incontri tra me e Marino sia così interessante per gli italiani. È normale che ci si veda, l’abbiamo fatto spesso in questi mesi. Quando ci incontreremo cercherò di dare una mano a Marino, gli farò sentire l’attenzione che il Partito democratico nazionale ha verso il lavoro che sta svolgendo e verso i problemi della città più importante del Paese”.

bye bye marino

Sassoli (PD) a Marino: meglio mettere fine all’agonia

Sempre dal Pd si leva un’altra voce all’indirizzo del sindaco di Roma Ignazio Marino. Parla l’europarlamentare David Sassoli:  “È da giugno che io gli chiedo di azzerare la giunta. Occorre un deciso cambio della squadra, ma anche dell’impostazione del sindaco. A Roma c’è un degrado che è molto evidente. A tutti, proprio a tutti”. Il vicepresidente dell’Europarlamento per il Pd, sul sindaco di Roma, Ignazio Marino. “Se non riesce a ripartire, è meglio mettere fine all’agonia”.

“Ho parlato con Marino e con l’altro sfidante, Paolo Gentiloni, pochi giorni dopo le elezioni – spiega Sassoli che aveva perso le primarie per la città vinte da Marino – Poi non ci siamo mai più visti. Ecco, penso che la lezione sia questa: chi vince deve coinvolgere tutti. Così non è stato, ma non ascoltare il Pd è una scelta sbagliata”.

In maniera perentoria Sassoli chiede a Marino: “deve azzerare e ripartire. Ha una grande responsabilità, non deve disperdere il voto dei romani. Quelle elezioni ci hanno consegnato il Campidoglio e pure quindici municipi su quindici”.

Su che cosa non funzioni a Roma, Sassoli afferma: “Basta guardare il centro storico, le grandi periferie”, non solo Tor Sapienza, “anche altre zone completamente abbandonate. C’è un degrado insopportabile”. “Non è vero – aggiunge – che tutti i politici non vanno in periferia, io a Tor Sapienza sono andato quindici giorni fa. C’era un incontro in un circolo del Pd e c’erano anche alcuni dei comitati che poi hanno protestato. Tutti i segnali del degrado erano evidenti. Tutti. Un Comune vale se ascolta i quartieri”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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