Sarkozy lancia la sua candidatura alle presidenziali con lo slogan: La Francia Forte

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 alle 13:14 Autore: Simone Pazzaglia
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Com’era prevedibile in un sistema elettorale come quello francese, che tende a polarizzare il voto, il distacco non è abissale come si poteva pensare (come tutto lasciava intendere meno di un anno fa). Stando ai sondaggi Nicolas Sarkozy ha da recuperare cinque punti percentuali sul candidato socialista François
Hollande (25% a 30%, col socialista che però al secondo turno potrebbe arrivare intorno al 60% secondo le intenzioni di voto), e così Sarkò ci prova, a modo suo, lo slogan dice già molto: ‘La Francia forte’.

Toni sospesi, come lui del resto, tra populismo e gollismo, il suo discorso fa riferimenti continui alla sovranità popolare (“ridare la parola al popolo”), parla di crisi globale, a cui la Francia ha reagito meglio di altri, litania a cui sono costretti tutti i presidenti uscenti dopo questi anni tremendi per il capitalismo globale: “ci sono ancora troppe persone senza lavoro, ma le nostre riforme stanno cominciando ad avere effetto”. Niente più assistenzialismo, assicura il presidente, e lavoro come valore centrale.

Infine il presidente uscente traccia un bilancio del suo quinquennio, “positivo”, ma che ha bisogno di più tempo per potersi attuare, anche per questo si ricandida : “Non si può fare tutto in cinque anni e da tre abbiamo conosciuto una successione di crisi di una violenza inaudita, nonostante questo la crescita dell’economia francese, nell’ultimo trimestre dello scorso anno, è stata la più alta tra i maggiori Paesi europei”.

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Il lavoro al centro, ripete ossessivamente Sarkozy, con molti echi della sua candidatura nel 2007, ed ovviamente il primo attacco all’avversario principale e attualmente grande favorito alla vittoria finale, che è già partito due giorni fa a Rouen, la sua città natale, dove è stato protagonista di un grande comizio davanti ai suoi sostenitori: “é certamente una persona rispettabile”, ha concesso Sarkozy, che subito dopo ha incalzato: “é ragionevole dire che si assumeranno altri 60.000 statali? E’ ragionevole dire che devono essere regolarizzati tutti gli stranieri?” , e ancora “dove sono le idee che intende portare avanti ?”. La replica di Hollande è stata immediata “La Francia è forte solo se è giusta, non sarò il presidente che divide, ma che accoglie e che riunisce”.

Tutto è pronto quindi, ieri Sarkò è sbarcato anche sul celebre social network Twitter, oggi è in programma il comizio di apertura ad Annecy, Domenica è prevista una grande kermesse elettorale nel bastione gollista di Marsiglia.